Chi vuole il maschietto non deve poter abortire dopo aver scoperto di aspettare una femminuccia, o viceversa: è il senso di una mozione dell'argoviese Pascale Bruderer, adottata tacitamente dal Consiglio degli Stati.
La legge che oggi vieta i controlli per determinare il sesso dei nascituri, salvo per la diagnosi di una malattia, può essere elusa grazie ad esami non invasivi che possono essere svolti dalla nona settimana di gravidanza. Per interrompere quest'ultima, in base alla soluzione dei termini, c'è tempo fino alla dodicesima.
Stando alla parlamentare socialista, basterebbe vietare ai laboratori di trasmettere l'informazione al ginecologo. Una soluzione, questa, accolta favorevolmente anche da Alain Berset. Il consigliere federale, tuttavia, non ha nascosto qualche dubbio sulla sua efficacia, visto che non di rado questi test vengono svolti all'estero e che in un prossimo futuro ne potrebbero essere disponibili di nuovi, eseguibili direttamente dal medico. Il dossier passa al Nazionale e si tornerà a parlarne nell'ambito di una revisione di legge già in corso.
pon/ATS