Svizzera

In Svizzera manca il personale

L'Unione svizzera degli imprenditori avverte: la ripresa sta accentuando la mancanza di manodopera - Chieste contromisure

  • 20 gennaio 2022, 19:50
  • 23 giugno 2023, 15:18

Cresce l’economia Svizzera, ma manca la manodopera

SEIDISERA 20.01.2022, 19:32

  • Ti-Press
Di: Diem/ATS/SEIDISERA

La ripresa economica che sta dando impulsi all'economia in quasi tutti i settori, ma la crescente carenza di manodopera è una sfida sempre maggiore per molte imprese. Lo rivela l'ultimo Barometro dell'occupazione dell'Unione svizzera degli imprenditori (USI).

Già nel terzo trimestre del 2021 l'occupazione era tornata ai livelli antecedenti la crisi, e il lavoro a orario ridotto è diminuito nella maggior parte dei settori, scrive l'Unione imprenditori in un comunicato. La stragrande maggioranza delle aziende intervistate nell'ambito del barometro prevede un ulteriore aumento dell'occupazione nei prossimi tre mesi.

La rapida ripresa economica e il relativo aumento della domanda di lavoro pongono le aziende davanti alla sfida di trovare personale adatto, sottolinea l'associazione. Le ragioni della carenza di manodopera sono complesse, variano da settore a settore e sono accentuate dalla crisi del coronavirus. Da un lato certi lavoratori si sono riorientati a causa della pandemia, dall'altra durante la crisi sono cambiate anche le qualifiche e le competenze richieste per un impiego.

Per contrastare la crescente carenza di manodopera, i datori di lavoro chiedono a breve termine una liberalizzazione dei criteri di ammissione per i cittadini di paesi terzi. A medio termine va introdotta la tassazione individuale. Inoltre il potenziale di lavoro indigeno deve essere sfruttato meglio, integrando maggiormente nel mercato del lavoro le madri e i lavoratori anziani.

Richieste condivise anche da Swissmem. L'associazione mantello dell’industria metalmeccanica ed elettrica si batte per maggiore flessibilità per i soggiorni di breve durata dei collaboratori stranieri di imprese attive a livello internazionale. Per questo chiede procedure snelle per soggiorni di massimo tre mesi per motivi di formazione e progetti, nonché eccezioni a livello di preferenza indigena, contingenti e retribuzione. Insomma, quelli degli imprenditori sono sforzi coordinati per non perdere il treno della ripresa economica.

Il quadro appare particolarmente cupo per la gastronomia. "Osserviamo un esodo dal settore e verso l'estero. I motivi principali sono la mancanza di prospettive e le riduzioni salariali a causa del lavoro ridotto - sottolinea ai microfoni della RSI il responsabile della politica economica di GastroSuisse Severin Hohler -. Inoltre, le restrizioni legate al Covid nel settore alberghiero e della ristorazione aggravano ulteriormente la carenza di manodopera".

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