Il dibattito sulla gestione dei dati sensibili nell’era digitale, in particolare in relazione all’utilizzo di servizi cloud esterni forniti da grandi attori tecnologici globali, rappresenta spesso un cruccio per i Governi, una questione di crescente rilevanza strategica. In questo contesto si pone una significativa innovazione dal Politecnico federale di Losanna (EPFL): si tratta del software “Anyway Systems”. Questa soluzione si propone come un’alternativa al modello commerciale dominante, offrendo nuove prospettive per l’autonomia e, soprattutto, la sicurezza dei dati.
Quest’ultimo è un aspetto cruciale. La tematica ha infatti trovato risonanza anche a livello politico, come dimostra una mozione presentata a Palazzo Federale che sollecita la creazione di un’infrastruttura di intelligenza artificiale propria per il Parlamento, al fine di consentire ai parlamentari l’utilizzo di funzionalità avanzate – quali traduzioni e sintesi testuali – senza esporre dati sensibili a rischi legati alla dipendenza da fornitori esterni. Attualmente, le richieste alle intelligenze artificiali basate su cloud implicano l’invio di dati a server remoti, spesso gestiti da aziende tecnologiche straniere, prevalentemente americane.
Le caratteristiche di “Anyway Systems”
“Il nostro software necessita di poche macchine che si possono acquistare a costi contenuti. Consente agli utenti di scaricare modelli di intelligenza artificiale open source e di utilizzarli localmente senza dover ricorrere al cloud per rispondere alle loro domande o eseguire attività. E come abbiamo visto, il modello più grosso può essere scaricato su otto macchine. Non è tanto”, ha spiegato alla RSI il professor Rachid Guerraoui.
I vantaggi di questa architettura - riferisce il ricercatore - sono molteplici e di notevole impatto. In primo luogo, si garantisce una maggiore tutela della privacy, poiché l’elaborazione locale dei dati previene la condivisione di informazioni sensibili con terze parti. In secondo luogo, si evidenzia un significativo risparmio sui costi operativi, in quanto l’acquisto e la gestione di macchine proprie risulta più economica rispetto all’affitto di risorse cloud, per di più notoriamente energivore. Un ulteriore aspetto cruciale è la questione della sovranità digitale, dal momento che si riduce la dipendenza da fornitori globali. Infine, il sistema è progettato per essere resistente e di facile gestione, grazie a un algoritmo “auto-stabilizzante” che assicura la continuità del servizio anche in caso di malfunzionamento di singole unità.
I costi contenuti sono una sfida ai colossi del cloud
“Lo dico sempre nelle mie conferenze: La storia dell’informatica - riprende Guerraoui - ci mostra che i costi diminuiscono sempre e l’ottimizzazione è spesso rapida. Penso che ci siano molte persone che non sanno che l’intelligenza artificiale può essere usata localmente. E c’è anche una strategia da parte dei grandi colossi della tecnologia che vogliono dare l’impressione che non sia possibile, per poter continuare a vendere servizi cloud. Eppure, un giorno l’intelligenza artificiale sarà in grado di funzionare localmente. La scaricheremo, la adatteremo alle nostre esigenze e questo cambierà le carte in tavola”.
Il progetto “Anyway Systems” ha superato la fase di prototipo ed è attualmente in fase di test presso alcune amministrazioni svizzere e lo stesso Politecnico di Losanna. I risultati di questi test sono attesi per gennaio, e il Professor Guerraoui auspica di poterlo presentare anche alla Confederazione. L’investimento stimato per l’implementazione del software, circa 50’000 franchi, potrebbe rappresentare una risposta concreta alle preoccupazioni riguardo ai costi elevati per la creazione di un’intelligenza artificiale propria per il Parlamento.
“Bene l’AI, ma sempre sotto il controllo dell’uomo”
L’intelligenza artificiale (IA) è ormai una presenza quotidiana - appunto anche nel lavoro in ambito politico - ma il suo impatto genera un dibattito acceso: è un semplice strumento di supporto o una potenziale minaccia? Per fare chiarezza, la RSI ha interpellato Elisabetta Goi, direttrice associata alla Vantage Intelligence di New York. Il suo lavoro è quello di investigare e raccogliere informazioni di ogni genere per conto di molte aziende. Per fare questo ha sviluppato modelli di intelligenza artificiale fatti su misura per le aziende che richiedono i suoi servizi.
Goi sottolinea: “Non mi fiderei assolutamente di lasciare fare all’AI quello che deve fare senza il controllo dell’essere umano.” Inoltre condivide l’idea per cui l’intelligenza artificiale è utile quando si conoscono già le risposte, o perlomeno si è in grado di capire se la risposta data abbia un senso o meno. “Concordo, spiega, per quello dico: è bene avere l’esperienza manuale, l’esperienza di fare il lavoro intellettuale da sé per poi avere un aiuto creativo dell’intelligenza artificiale. Implementare intelligenza artificiale in un modo che aiuta l’essere umano a sviluppare dei pensieri, dei modelli, della visualizzazione di dati che altrimenti è impossibile implementare. Sono comunque preoccupata per un output di un’intelligenza artificiale che non viene controllato da un essere umano che ha quella conoscenza”. Uno dei limiti più significativi dell’IA, evidenziato da Goi, riguarda l’ingestione dei dati: “se un dato non è su internet, non esiste per l’intelligenza artificiale,” rammenta.
Un aiuto sul lavoro che rischia di mettere sotto pressione il personale
L’avanzamento dell’IA promette poi un notevole risparmio di tempo, con la possibilità di ridurre i costi di alcuni servizi fino al 90%. Tale scenario solleva interrogativi sul futuro dei modelli di business basati sul tempo di lavoro. L’esperta, sul punto, propone un cambio di paradigma. “Secondo me il principio è che va cambiato il modello di prezzi. Non dobbiamo più contare le ore che lavoriamo e poi far pagare al cliente le ore, ma dobbiamo trovare un modello di prezzo che si basa su qual è il risultato.” Il rischio di avere personale sotto pressione, da questo punto di vista, conclude Goi, lo si controlla con la leadership aziendale, con amministratori delegati, CEO, ecc. in grado di incentivare i propri team a fare un utilizzo dell’AI in un modo che vada bene per l’azienda”.
SEIDISERA del 18.12.2025 - Intervista a Elisabetta Goi
RSI Info 18.12.2025, 22:20
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