Le testimonianze

Lavorare con l’IA: come cambiano le professioni e le imprese

L’intelligenza artificiale è entrata nelle nostre vite ma, superata l’euforia iniziale, emergono anche limiti e interrogativi che accompagnano questa rivoluzione

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Quando lavora l’IA. L’intelligenza artificiale, un’alleata o un’avversaria? (Prima parte)

Falò 11.11.2025, 20:50

Di: Alessandra Maffioli (giornalista) e Gaetano Agueci (regista) 

L’intelligenza artificiale è ormai entrata nel mondo del lavoro, spesso in modo silenzioso ma profondo. Non si tratta più di fantascienza: agricoltori, medici, insegnanti, programmatori e artisti la usano ogni giorno, tra entusiasmo, curiosità e qualche timore.

Nel Mendrisiotto, il viticoltore Enzo Ortelli ha scoperto un alleato nei campi: “Mi basta un vocale su WhatsApp per registrare sulla piattaforma digitale tutto quello che c’è da fare in azienda. Così risparmio tempo e non devo passare del gran tempo davanti al computer’, racconta ai microfoni di Falò.

Nel mondo dell’educazione e della cultura digitale, invece, si sperimenta. Docenti e studenti imparano a “dialogare” con le macchine, a usare l’IA per creare materiale didattico, riassunti o mappe concettuali. “Più sei preciso nella richiesta, migliore sarà la risposta”, ricorda il docente Michele Compagnoni.

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Quando lavora l’IA. L’intelligenza artificiale, un’alleata o un’avversaria? (Seconda parte)

Falò 11.11.2025, 21:15

E c’è anche chi, come la regista Elettra Fiumi, esplora l’intelligenza artificiale come strumento creativo: “Queste nuove generazioni cresceranno con l’IA. Sta a noi insegnare loro a usarla con consapevolezza e curiosità’”.

Tuttavia, superata l’euforia iniziale, emergono con forza i limiti e gli interrogativi che accompagnano questa rivoluzione, soprattutto quelli legati alla tutela della privacy.

“Non possiamo caricare documenti clinici su piattaforme come ChatGPT – avverte Lorenzo Ruinelli, capogruppo Innovazione e Ricerca EOC – perché contengono dati sensibili. Ma stiamo sviluppando un’intelligenza artificiale sicura, interna, per aiutare il personale a risparmiare tempo e dedicarsi di più ai pazienti”.

Uno dei principali limiti è l’affidabilità: i Large Language Models (LLM) non sono sistemi perfetti, commettono errori, anche grossolani, e sono soggetti ad “allucinazioni”. Noi abbiamo testato chatGPT e i risultati sono talvolta scadenti.

A livello etico e sociale, l’IA contribuisce a veicolare stereotipi e pregiudizi (bias), specialmente quando i dati di addestramento sono parziali e non rappresentano adeguatamente tutte le categorie umane.

Dietro questa rivoluzione tecnologica si nascondono forti interessi economici, ma anche ideologici. Gli Stati Uniti guidano la corsa e hanno tutta l’intenzione di continuare a primeggiare, come ha detto Donald Trump durante la presentazione del progetto Stargate, alla presenza di Sam Altman (ceo di OpenAI), Larry Ellison (ceo di Oracle) e Masuyashi Son (ceo di SoftBank).

“È un onore per me dare il benvenuto a tre dei principali amministratori delegati e imprenditori del settore tecnologico mondiale, un trio di talento e denaro, ma anche annunciare il più grande progetto di infrastruttura di intelligenza artificiale della storia, che si svolgerà proprio qui in America. Stargate investirà almeno 500 miliardi di dollari in infrastrutture di intelligenza artificiale negli Stati Uniti, creando quasi immediatamente oltre 100.000 posti di lavoro americani. Penso che sarà un progetto entusiasmante. Penso che saremo in grado di realizzare tutte le cose meravigliose di cui hanno parlato questi ragazzi. Ma il fatto che possiamo farlo negli Stati Uniti è, secondo me, meraviglioso” ha detto il 21 gennaio 2025 il presidente degli Stati Uniti

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