Svizzera

L’esercito pensa all’acquisto di armi a lunga gittata

Rappresenterebbe un determinante cambio di paradigma - L’intenzione è quella di dissuadere un eventuale nemico ad attaccare - Improbabile l’acquisizione prima del 2027

  • Ieri, 19:38
  • Ieri, 19:41
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Missili a lunga gittata anche in Svizzera?

SEIDISERA 12.05.2025, 18:00

  • Archivio iStock
Di: ATS/SEIDISERA/FCi 

L’esercito svizzero starebbe considerando l’acquisto di armi e munizioni a lunga gittata. Un’intenzione, che, se confermata, rappresenterebbe un vero e proprio cambio di paradigma. La Svizzera passerebbe infatti da una dotazione di difesa passiva ad averne anche uno di difesa attiva. Non nel senso di attaccare per primi, ma di dissuadere il nemico da un’eventuale offensiva.

A parlare di dissuasione è il capo dell’esercito Thomas Süssli (che si è recentemente dimesso e lascerà l’incarico a fine anno), indica il portavoce Stefan Hofer. La Confederazione vuole dunque farsi trovare pronta ed essere in grado di dimostrare in modo credibile di disporre di capacità di difesa all’avanguardia. Hofer riassume così: “Essere in grado di difendersi per non doverlo fare”.

Quali sono gli acquisti che l’esercito vorrebbe fare? Il portavoce parla di nuovi sistemi di difesa contraerea, droni armati e ordigni teleguidati capaci di percorrere distanze elevate e sorvolare obiettivi per lunghi periodi di tempo. Non sono stati indicati quali sistemi d’arma o munizioni sono già stati presi in considerazione, in quanto si tratta di decisioni politiche.

Si tratta in ogni caso di “musica del futuro”, in quanto appare poco probabile che degli acquisti vengano fatti a breve. Infatti il Messaggio dell’esercito che riguarda il periodo 2024-2027 prevede di investire nelle truppe di terra. Una spesa di sistemi a lungo raggio potrebbe venir presa in considerazione a partire dal 2030-2035.

Al tema è dedicato un approfondimento dei quotidiani CH-Media che sono andati a ripescare un documento di lavoro del 2023 in cui l’esercito appunto già affermava di star riflettendo sull’acquisto di missili che possano colpire obiettivi oltre i nostri confini. Il presidente delle Società militari svizzere Stefan Holenstein e il portavoce dell’esercito confermano che le riflessioni sono serie.

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