Svizzera

La città di Zurigo sfida il cantone sulla cura dei bimbi feriti a Gaza

Approvato un postulato per accogliere minorenni e i loro accompagnatori, dopo che il Consiglio di Stato si era rifiutato di farlo

  • Un'ora fa
Immagine d'archivio

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Di: Camille Lanci, servizio originale - ludoC, adattamento in italiano

La città di Zurigo potrebbe presto accogliere bambini feriti dalla Striscia di Gaza. Mercoledì sera il consiglio comunale ha adottato un postulato della sinistra in tal senso, sostenuta anche dal Centro, chiedendo alla città di agire in questa direzione, dopo che il cantone si era rifiutato di farlo.

Dibattiti animati, scambi tesi: mercoledì sera, il consiglio comunale ha vissuto infatti una seduta movimentata. Al centro delle discussioni, l’accoglienza dei bambini feriti di Gaza e dei loro accompagnatori. Due settimane fa, il Cantone aveva rifiutato di accoglierli. Ma la Città ha preso la direzione opposta proponendo che l’ospedale municipale metta a disposizione le sue infrastrutture.

Dopo quasi due ore di dibattito, con il sostegno del Centro, l’atto parlamentare proposto dalla sinistra è stata adottata con 77 voti contro 40 e trasmesso all’esecutivo, cosa che rallegra Severin Meier, consigliere comunale socialista, che ai microfoni della RTS spiega: “Nel consiglio comunale di Zurigo, possiamo decidere solo sull’ospedale municipale, non sull’ospedale cantonale. Ma è del tutto chiaro che a Gaza, l’assistenza sanitaria è crollata. Qualsiasi ospedale è meglio dell’assenza totale di assistenza sanitaria”.

Collaborazione con la Confederazione

Il testo chiede anche che la Città collabori direttamente con la Confederazione per estendere l’aiuto e potenzialmente accogliere più bambini. A destra, si denuncia tuttavia una decisione rischiosa. Per Stefan Urech, consigliere comunale UDC, i dibattiti hanno a volte superato i limiti. “Non è facile essere insultati e trattati da inumani o razzisti quando ci si preoccupa della sicurezza a Zurigo e si sollevano tali preoccupazioni in materia di sicurezza”, sottolinea, rammaricandosi dell’assenza secondo lui di argomenti concreti contro queste preoccupazioni.

Il cantone di Zurigo, lo ricordiamo, aveva escluso qualsiasi iniziativa isolata della Città, ricordando che la politica d’asilo è di sua competenza. Contattato da RTS, non ha voluto commentare l’adozione del postulato. La Città deve ora determinare come attuare questa decisione.

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