Svizzera

La condivisione non è ecologica

Uno studio sfata un mito - Anche in Ticino di solito "l'e-bike non sostituisce la macchina"

  • 9 gennaio 2022, 16:00
  • 23 giugno 2023, 15:07
Gli esperti del Politecnico hanno studiato il caso zurighese

Gli esperti del Politecnico hanno studiato il caso zurighese

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Di: pon

I monopattini e le e-bike per uso condiviso non sono così convenienti per il clima come si potrebbe pensare, anzi. È quanto sostiene uno studio del Politecnico federale di Zurigo, che ha analizzato per tre mesi i dati di localizzazione e le prenotazioni di 540 utenti nella città, ricostruendo 65'000 spostamenti e tenendo conto dell'energia necessaria per fabbricazione e manutenzione. Il motivo è semplice: questi mezzi non sono generalmente usati per risparmiare un tragitto in auto, ma piuttosto uno a piedi, con una bicicletta tradizionale o con bus e tram. Questi risultati secondo i ricercatori si applicano non solo a Zurigo ma anche ad altre città europee con una rete di mezzi pubblici paragonabile.

E in Ticino, dove dati alla mano i mezzi pubblici sono usati da una fascia più ridotta della popolazione rispetto a Zurigo? "Dove i mezzi pubblici sono meno utilizzati, posso immaginare che vengano anche meno sostituiti dalle e-bike", afferma Daniel Reck, dell'Istituto di pianificazione del traffico e dei sistemi di trasporto all'ETH.

Lisa Lenz di Publibike sull'uso del servizio da parte degli utenti

RSI Info 07.01.2022, 17:44

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Publibike, che nel Sottoceneri ha una rete di un centinaio di stazioni, sembra però confermare i dati dello studio dell'ETH. "Dai sondaggi fra la clientela si nota che effettivamente la bici non rimpiazza la macchina", spiega Lisa Lenz, che ci vede anche una questione culturale: "Forse la gente non è ancora pronta". Le due ruote elettriche vengono però anche usate "come complemento ai trasporti pubblici, per fare il cosiddetto ultimo chilometro o di notte, fuori orario dei mezzi pubblici". È proprio in questo senso che Reck e colleghi suggeriscono di intervenire: la micromobilità elettrica deve estendere il raggio di azione del trasporto pubblico nelle periferie. In questo senso Publibike si spinge già abbastanza lontano: ha stazioni non solo in centro a Lugano (la più usata è Piazza Mercato con 22'000 transazioni su un totale di 108'000 nel 2021), ma anche per esempio a Barbengo, Melano, Arzo o Tesserete. E pure quelle marginali, conferma Lisa Lenz, sono usate, anche se non così di frequente.

Al di là dell'effettivo vantaggio ecologico o meno, in ogni caso, "è una volontà delle città con cui lavoriamo di offrire un servizio di mobilità condivisa a complemento di quello dei trasporti pubblici". La mano pubblica spinge quindi per ampliare questo tipo di offerta.

Una stazione di ricarica a Zurigo

Una stazione di ricarica a Zurigo

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Va detto che lo studio zurighese si basa su servizi di cosiddetto "free floating", che permettono di abbandonare il mezzo in un luogo a piacere. Publibike fa uso di stazioni, che garantiscono meno libertà. La distinzione va fatta, "studi hanno dimostrato differenze nell'uso" da parte della clientela fra un sistema e l'altro, afferma Reck. Però, avere stazioni dà un vantaggio ecologico nel cosiddetto "rebalancing": il recupero e la ridistribuzione sul territorio delle biciclette è meno costoso e più efficiente. Come spiega Lisa Lenz, "sappiamo dove andare e non dobbiamo percorrere tutta la città. Questo ci permette di essere più economici ed ecologici".

Notizario 11.00 del 07.01.2022

RSI Info 07.01.2022, 17:41

Più ecologica l'e-bike di proprietà

La ricerca dell'ETH si focalizza sulla condivisione. Le sue conclusioni non valgono, invece, per monopattini e bici elettriche di proprietà di chi le usa. Come spiega Daniel Reck, "in modalità sharing le emissioni per chilometro percorso sono più elevate per due motivi. Il primo è una durata di vita inferiore, in media 2 anni e mezzo invece di 6, e l'esercizio della flotta che necessita una regolare raccolta. Dall'altro i proprietari di e-bike le usano più spesso al posto dell'autovettura".

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