Svizzera

Losanna: “Le tensioni potrebbero durare ancora per giorni”

Reportage dal quartiere Prélaz, dove tra residenti e amici del ragazzo morto durante l’inseguimento della polizia regna lo stupore, ma anche la rabbia

  • Un'ora fa
  • 22 minuti fa
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Disordini a Losanna: reportage nel quartiere di Prélaz

SEIDISERA 26.08.2025, 18:00

  • Keystone
Di: SEIDISERA-Mottini/dielle 

La morte di Marvin, un giovane rapper di 17 anni di origine congolese, ha scosso il quartiere di Prélaz a Losanna, provocando due notti di tensioni e vandalismi. Il ragazzo è deceduto in un incidente con lo scooter mentre era inseguito dalla polizia.

L’incidente ha riacceso le tensioni tra giovani e forze dell’ordine, già esacerbate da un episodio simile avvenuto a inizio luglio, quando una 14enne era morta in circostanze analoghe, sempre durante un inseguimento da parte della polizia. SEIDISERA ha visitato il quartiere per raccogliere voci e sensazioni.

“Normalmente qui non succede mai niente”, racconta Marine, una residente sorpresa dalla violenza degli eventi. “Mi chiedo se si tratti di un’esplosione di collera che covava sotto la cenere o se sia gente estranea venuta a spaccare”.

In chiesa c’è solo l’organista, ma si interrompe per testimoniare. “In prima serata i giovani che conoscevano Marvin si sono raccolti sul luogo dell’incidente, vicino alla chiesa, con fiori e candele. Tutto era tranquillo”. Josette ha fatto poi una passeggiata più in basso e ha visto “giovani venuti da fuori con l’intenzione di scontrarsi con la polizia, che faceva semplicemente il proprio lavoro”.

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"Specificità, ma non è un contesto di rottura sociale"

SEIDISERA 26.08.2025, 18:00

  • Keystone

Joshua, un videasta animatore del centro sociale locale, offre la sua interpretazione: “Non si è data una risposta adeguata ai ragazzi sul perché di quell’incidente di luglio in cui è morta l’altra ragazza, così la morte di Marvin ha fatto esplodere tutta la rabbia”. Avverte inoltre che le tensioni potrebbero protrarsi ancora per giorni.

Sul luogo dell’incidente, amici e conoscenti hanno creato un memoriale con fiori, candele e foto di Marvin. “Eravamo come una famiglia”, racconta un amico. “L’ho visto 10 minuti prima, è partito per fare un giro e non è più tornato”.

Riguardo alle manifestazioni violente, lo stesso amico commenta: “Non penso sia una bella cosa, ma almeno hanno fatto passare il messaggio. Altrimenti la morte di Marvin non avrebbe destato tanto interesse e niente sarebbe cambiato”.

Marvin viene ricordato come un “ragazzo sorridente e disponibile per tutti”, molto popolare anche grazie alla sua attività di musicista (rapper, ndr). La sua morte ha attirato l’attenzione di molti giovani del quartiere e non solo.

Le autorità locali sono ora chiamate a gestire una situazione delicata, cercando di placare le tensioni e al contempo dare risposte alle domande sollevate dalla comunità sulla sicurezza e il rapporto tra giovani e forze dell’ordine.

Ascolta il reportage completo in testa all’articolo

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