La testimonianza

Losanna, “siamo stati violenti ma abbiamo ottenuto alcune risposte”

Parla un giovane implicato nei disordini scoppiati dopo la morte di un 17enne inseguito dalla polizia - L’inchiesta: il giovane avrebbe perso il controllo dello scooter

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Il luogo dove è avvenuto l'incidente mortale

  • Keystone
Di: Testimonianza raccolta da Gaspard Kühn (RTS)/adattamento in italiano: ludoC 

Tra 150 e 200 giovani hanno preso parte a rivolte le scorse sere a Losanna, dopo la morte di un adolescente in scooter inseguito da un poliziotto. Uno di loro ha accettato di testimoniare in forma anonima davanti alle telecamere della RTS. Riferisce di una profonda sfiducia nei confronti della polizia, che accusa di dire “menzogne” in questo caso.

Per la seconda serata consecutiva, lunedì sono scoppiati scontri nel quartiere di Prélaz, dove domenica è morto un adolescente di 17 anni in scooter durante un inseguimento con la polizia. In particolare, sono stati incendiati bidoni della spazzatura e container. Alcuni giovani hanno anche affrontato le forze dell’ordine con fuochi d’artificio e lanci di pietre. La polizia da parte sua ha fatto uso di gas lacrimogeni e proiettili di gomma.

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Seconda notte di disordini a Losanna

RSI Info 26.08.2025, 08:27

Intervistato dalla RTS lunedì sera durante gli scontri a cui ha partecipato, David spiega sotto anonimato di aver voluto “mandare un messaggio alle autorità”. “Vogliamo mostrare al mondo intero cosa è successo. La gente deve conoscere la verità.” Il giovane accusa la polizia di aver mentito e omesso inizialmente elementi riguardanti la morte dell’adolescente in scooter. “La polizia cambia continuamente versione. C’è stata una serie di bugie [...] Ma non appena siamo stati violenti, ha finalmente parlato e abbiamo finalmente avuto risposte (alle nostre domande, ndr.)”, sottolinea.

David (nome di fantasia, vero nome noto alla redazione di RTS, ndr.) condivide un sentimento generale di tristezza e “odio” di fronte alla morte di due adolescenti in meno di un mese durante interventi di polizia. Testimonia una marcata sfiducia nei confronti della polizia, a cui “non crede affatto”, prendendo ad esempio i messaggi e le foto discriminatorie - in particolare razziste, antisemite e sessiste - rivelati dal Comune di Losanna, che poliziotti ed ex poliziotti si scambiavano in gruppi WhatsApp. “Sono queste le autorità di cui dobbiamo fidarci per proteggerci? Persone che creano gruppi WhatsApp e parlano di noi e delle persone che fermano?”, si chiede.

Secondo lui, la situazione dovrebbe ora calmarsi. “Per rispetto delle famiglie che non volevano che facessimo questo, smetteremo.”

Il giovane avrebbe perso il controllo dello scooter

In seguito alla morte del giovane che circolava in scooter, il Pubblico Ministero del Canton Vaud ha deciso di comunicare martedì i primi elementi della sua indagine. La tesi di una perdita di controllo del mezzo da parte della vittima, che indossava un casco, è al momento privilegiata. Questa comunicazione è arrivata in un contesto di grande tensione a Losanna e con l’obiettivo di chiarire e placare la situazione, scrive in un comunicato la procura. Queste informazioni si basano in particolare sulle testimonianze di due persone che circolavano in senso opposto a bordo di un’auto nelle vicinanze del luogo dell’incidente. Anche i due poliziotti sono stati ascoltati con lo status di persone chiamate a fornire informazioni.

I due testimoni affermano di essere scesi dal loro veicolo subito dopo l’incidente e di essersi avvicinati alla vittima prima dell’arrivo della pattuglia della polizia, che viaggiava con le luci blu accese. Secondo il Pubblico Ministero, questo tende a confermare che c’era una distanza significativa tra i due veicoli e che non c’è stato alcun contatto tra l’auto della polizia e lo scooter al momento dell’incidente. (Keystone-ATS)

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Seconda notte di scontri a Losanna

Telegiornale 26.08.2025, 12:30

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