Inchiesta

Non inizia con “Ti prostituirai”, inizia con “Ti amo”

Li chiamano (a torto) loverboys: i nuovi ruffiani dei sentimenti fanno innamorare (anche) 15enni, ma solo per poi sfruttarle come prostitute. Guadagnano milioni, distruggendo vite, anche in Svizzera

  • 24 febbraio, 06:46
  • 9 giugno, 13:03

LOVERBOYS - I nuovi ruffiani dei sentimenti

Falò 22.02.2024, 21:15

Di: Falò/RSI Info

Andrew Tate per molti è l’emblema del Don Giovanni. Ora è nei guai con la giustizia. In Romania è sospettato di aver abusato di giovani donne usando la tecnica del “loverboy” (ragazzo innamorato). Misogino, arrogante, senza scrupoli, è fonte di ispirazione per molti papponi in erba. Si vanta di aver guadagnato milioni vendendo donne su internet ”Sono un cattivo ragazzo, ma tu hai bisogno di me. Sono un ragazzaccio e dico cose cattive. Quale altro multimilionario che possiede una Bugatti ti insegnerà come fare soldi? Sono l’unico”.

In video più popolari di quelli di Kim Kardashian, Andrew Tate incoraggia gli uomini a fare quello che fa lui per diventare ricchi. Ex campione di kickboxing, si vanta di aver dissanguato i clienti delle donne che lavorano per lui. “Questi ragazzi hanno venduto le loro case, i loro risparmi, fatto prestiti, per me, per darmi tutto! Abbiamo fatto saltare il banco! Milioni di dollari a settimana! Vendi il sogno”. Andrew Tate vende anche seminari e manuali di formazione. Ha cinque milioni e mezzo di follower sui canali attraverso i quali propaga messaggi criminali.

I video di Andrew Tate? “Un manuale di istruzioni per far prostituire le ragazze”

Quanto messo online da Andrew Tate “è un manuale di istruzioni per far prostituire le ragazze. È scioccante, perché dimostra che si può insegnare ad altri come rendere dipendenti le giovani donne e non credo sia l’unico a farlo. Ci sono sicuramente degli emuli”, spiega, alle telecamere di Falò, Irene Hirzel, responsabile dell’associazione Act 212 di Berna.

Le vittime, spesso minorenni, entrano in una spirale infernale, da cui poche riescono a uscire.

Il fenomeno è conosciuto anche in Svizzera, dove nel 2015 Act 212 ha aperto una hotline per consentire alle donne di denunciare chi abusa di loro. Finora sono arrivate una sessantina di segnalazioni, ma Irene Hirzel ritiene che il numero delle vittime sia sottostimato. Tra di loro ci sono anche ragazze di “buone famiglie svizzere”.

“Si pensava che le vittime provenissero perlopiù dall’Europa dell’est, ma succede anche in Svizzera e può succedere a chiunque, anche a ragazze di 15 anni, soprattutto, ad esempio, se la ragazza è stressata, se va male a scuola, se la nonna è morta, se i genitori divorziano o cambiano casa… la ragazza perde la sua cerchia di amici e a volte basta questo per farla cadere nella trappola di un loverboy. Questi ultimi sono giovani uomini, hanno pochi anni più della vittima, sono andati a scuola qui, i loro genitori vivono in Svizzera, possono essere svizzeri o immigrati, o stranieri non ancora integrati”, spiega Hirzel.

Prima le seducono, poi le spingono a prostituirsi

I magnaccia moderni prendono di mira ragazze molto giovani. Straniere, ma anche svizzere. L’avvocato Adrian Dan, a Ginevra, ha difeso una vittima di sfruttatori romeni, una ragazza venduta al migliore offerente per strada o direttamente a casa dei clienti. “Non inizia con “Ti prostituirai”, inizia con “Ti amo”. Se dici a queste ragazze che le amerai e le porterai in Svizzera realizzi il loro sogno. E quando i papponi trovano la vittima giusta funziona, sempre!”. Così l’avvocato Dan spiega la tecnica di questi uomini, che usano l’amore per convincere anche mogli e compagne a prostituirsi. Una tattica ben collaudata nella tratta di esseri umani. La vittima è innamorata del suo sfruttatore, che esercita un controllo assoluto su di lei. L’avvocato si commuove quando racconta della prima volta che ha incontrato una ragazza, sfruttata da un uomo che poi è diventato suo marito: “Era all’ospedale, era una ragazzina di 14 anni e indossava un pigiama, di quelli con gli orsacchiotti. Era incinta”.

“Sul web mi ha venduto come svizzera al 100%, per ottenere un prezzo più alto”

Nel 2023 in Svizzera due vittime di loverboy hanno ottenuto giustizia: un’adolescente di Winterthur (che è stata fatta prostituire dall’età di 12 anni) e una donna di Soletta, che ha subito abusi tra i 16 e i 18 anni. “Tutto quello che ha passato Mia è ripugnante. È stata trattata come un pezzo di carne per fare più soldi possibili. Oggi, dopo due anni e mezzo di abusi, il suo sfruttatore le deve più di un milione di franchi. Secondo il procuratore di Soletta è questa la cifra che la giovane donna ha guadagnato”. La vittima e il carnefice sono cresciuti a Soletta, una cittadina tranquilla. Il loverboy di Mia, stabiliva prestazioni e tariffe, si partiva da 300 franchi, un prezzo alto per il settore. “Su internet mi ha venduto come svizzera al 100%, dicendo che ero una giovane top-model che aveva scelto di farlo liberamente. Questo gli ha permesso di giustificare un prezzo più alto”, racconta la ragazza.

Mia ha 16 anni e problemi familiari quando incontra il giovane: è bello e carismatico, affascinante e divertente. Giura di amarla per tutta la vita, ma presto la prega di aiutarlo a pagare i suoi debiti. ”Era l’amore della mia vita, sono una romantica… Mi dicevo spesso che quello che stava accadendo non era giusto, ma non avevo abbastanza forza di volontà per cambiare le cose. Avevo paura di perderlo o di farlo arrabbiare. Volevo compiacerlo, dimostrargli che stavo facendo un buon lavoro. Volevo che lui fosse soddisfatto di me. Ma per me era tutto ripugnante, mi sentivo sporca, volevo uscire da questo corpo, era tutto insopportabile. Capisco che molte persone non riescono a spiegarsi come possa accadere una cosa del genere. Nel mio caso non c’è stata violenza, non sono stata rapita. Difficile credere che non avessi scelta, ma quando sei giovane e ti trovi ad avere a che fare con una persona che usa tecniche manipolatorie, come il bastone e la carota, non hai molti strumenti per combattere questa forma di dominio. Paradossalmente tendi a sottometterti ancora di più. Per me, adesso, la cosa più importante è aver ripreso il controllo della mia vita”.

Oggi l’ex compagno di Mia è in prigione, è stato condannato a 10 anni per traffico di esseri umani e istigazione alla prostituzione. Nega le accuse e ha fatto appello contro la sentenza.

Guarda il video di Falò in testa all’articolo con le interviste complete.

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