Il Tribunale federale ha confermato, con una sentenza pubblicata mercoledì, l'internamento di un criminale, riconosciuto colpevole d'assassinio 22 anni fa e condannato a due decenni di reclusione.
L'uomo, che ha finito di scontare la pena nell'ottobre del 2010, non è più uscito dal carcere in considerazione della sua persistente pericolosità, così come richiesto dal procuratore generale del canton Zurigo, sulla base di una perizia psichiatrica.
L'interessato aveva inoltrato ricorso, invocando la violazione della convenzione europea sui diritti umani e del patto internazionale sui diritti civili e politici. Ricorso respinto in quanto le disposizioni relative all'internamento, in vigore in Svizzera solo dal 2007, possono essere applicate anche retroattivamente e, a determinate condizioni, pure se l'imputato ha già pagato il suo debito con la giustizia, stando alla Corte suprema.
ATS/dg