I negoziati tra il sorvegliante dei prezzi e la Posta per una riduzione delle tariffe di lettere e pacchi sono falliti. Stefan Meierhans ha quindi aperto una procedura formale contro il "gigante giallo".
Se riuscisse a dimostrare di aver ragione, l'alto funzionario potrà prendere una decisione impugnabile con un ricorso. E' già successo nel 2009, quando il suo intervento permise ai consumatori un risparmio di 200 milioni annui.
Nel settore dei “servizi riservati” in cui la Posta è in situazione di monopolio (lettere fino a 50 grammi), il sorvegliante di prezzi può sottoporre una raccomandazione al Dipartimento federale dei trasporti, dell'energia e della comunicazione (DATEC) e eventualmente al Consiglio federale, si rammenta nella newsletter pubblicata oggi.
Il portavoce dell'ex regia ha affermato che i prezzi sono conformi al mercato e che una loro riduzione comprometterebbe a medio termine i servizi offerti.
La situazione negli ultimi anni
Le maggiori riduzioni - indica il sito di Mister Prezzi - sono state registrate nel settore degli invii delle buste di grande formato. Nel dicembre 2009, Mister Prezzi aveva raccomandato al DATEC di non approvare la richiesta della Posta di aumentare le tariffe per la distribuzione regolare di giornali e periodici in abbonamento che beneficiano del sostegno alla stampa. Il DATEC ha seguito la raccomandazione della Sorveglianza dei prezzi.
Lo scorso anno è stato raggiunto un accordo di status quo sulla spedizione di pacchi all'estero: la Posta voleva aumentare le tariffe del 15%. Per contro, gli aumenti in vigore dal primo aprile 2012 per diversi servizi di ricezione (procura, casella postale,
ordini di rispedizione, sottoindirizzi) non sono stati giudicati abusivi.