Una frana massiccia da un ghiacciaio, come quella che ha distrutto quasi interamente il villaggio di Blatten mercoledì, ha pochi equivalenti nella storia recente delle Alpi. La Rete svizzera di monitoraggio del permafrost Permos ha registrato solo quattro disastri negli ultimi decenni di dimensioni paragonabili o superiori a quello verificatosi nell’Alto Vallese questa settimana (qui, le notizie dell’ultim’ora).

Le immagini satellitari: prima e dopo il crollo del ghiacciaio
RSI Info 31.05.2025, 09:11
2024: Piz Scerscen, nessuna vittima
La mattina del 14 aprile 2024, cinque o sei milioni di metri cubi di roccia si sono staccati dal Piz Scerscen, nel massiccio del Bernina, al confine tra Italia e Svizzera. La massa di roccia e ghiaccio ha travolto le pendici del ghiacciaio Tschierva e poi la Val Roseg per oltre cinque chilometri.
Non ci sono state vittime: la sommità del crollo si trovava a più di 3’600 metri di altitudine e a più di dieci chilometri dal più vicino villaggio sottostante. Solo un rifugio è stato leggermente colpito.
https://rsi.cue.rsi.ch/info/ticino-grigioni-e-insubria/Grossa-frana-in-Engadina-senza-gravi-conseguenze--2123324.html
Bondo nel 2017
Nello stesso massiccio, nel 2017 il crollo di una sezione del Pizzo Cengalo, una montagna alta 3’367 metri, è costato la vita a otto escursionisti. Sono crollati circa 3,1 milioni di metri cubi di roccia, una quantità equivalente al crollo del Blatten di mercoledì.
La lava torrenziale, una miscela di acqua, sedimenti e rocce di varie dimensioni trasportate dalla caduta delle rocce, si è poi riversata verso la località di Bondo, causando notevoli danni materiali ma nessuna vittima.

7 anni dalla tragedia di Bondo
Telegiornale 23.08.2024, 20:00
Speciale Bondo
RSI Programmi 17.08.2022, 18:18
30 milioni di metri cubi a Randa nel 1991
Bisogna risalire a 34 anni fa per trovare un movimento di roccia molto più grande nelle Alpi. A Randa, 35 chilometri a sud di Blatten, la frazione di Lerch è stata parzialmente cancellata da due frane avvenute a distanza di un mese l’una dall’altra, il 18 aprile e il 19 maggio 1991.
In totale, quasi 30 milioni di metri cubi di roccia sono crollati sul fondovalle. Non ci furono vittime umane, ma decine di pecore e cavalli furono sepolti. Le rotaie e la strada che collega la città di Zermatt al resto della Svizzera furono interrotte. Il cono di detriti, soprannominato “Grossgufer” (“grande ghiaione” nel dialetto locale), ostruisce ancora oggi parte della valle.
Randa, il villaggio che ha paura del ghiacciaio
Telegiornale 30.01.2020, 21:00
Lombardia: 28 morti nel 1987, nonostante l’evacuazione della popolazione
Permos, gestito congiuntamente dall’Università di Friburgo e dall’Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio, elenca solo un evento ancora più significativo.
Nel luglio 1987, precipitazioni eccezionali indebolirono alcuni versanti montuosi infiltrandosi nelle fessure della roccia in Valtellina. La mattina del 28 luglio, quasi 40 milioni di metri cubi crollarono nella Val Pola. Diversi paesi sono stati sepolti sotto 80 metri di detriti. Nonostante l’evacuazione della popolazione, il disastro provocò 28 vittime.
Mont Granier nel 1248, la più grande frana della storia alpina
Nella storia conosciuta delle Alpi, il più grande crollo mai documentato rimane quello del Mont Granier, una cima del massiccio della Chartreuse tra i dipartimenti francesi dell’Isère e della Savoia.
Il versante settentrionale di questa vetta, alta 1’933 metri, si staccò il 24 novembre 1248, seppellendo cinque parrocchie e uccidendo un migliaio di abitanti. Circa 500 milioni di metri cubi, più di 150 volte le dimensioni del crollo del Blatten, hanno scoperchiato una parete verticale alta 900 metri.
Causa principale: la scomparsa del permafrost
L’aumento del numero di frane negli ultimi anni, anche se su scala minore, è legato alla scomparsa del permafrost, uno strato di ghiaccio plurimillenario che tiene insieme blocchi di pietra, ma che non rimane più congelato tutto l’anno a causa del riscaldamento globale. La perdita di spessore dei ghiacciai sta inoltre portando alla luce ampie fasce di montagne che, senza il supporto del ghiaccio, hanno maggiori probabilità di crollare

Blatten: preoccupazione per il livello del lago
Telegiornale 30.05.2025, 20:00