Svizzera

Quale limite per gli inquirenti?

La Procura solettese ha usato microspie e agenti sotto copertura contro un padre accusato di aver ucciso il suo bebè. Il difensore solleva il caso

  • 27.04.2021, 14:38
  • 22.11.2024, 17:08
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RG 12.30 del 27.04.21 - La corrispondenza di Gianluca Olgiati

RSI New Articles 27.04.2021, 14:37

  • srf
Di: RG/M. Ang. 

Microspie in camera da letto e detective creduti amici intimi. Fino a che punto possono spingersi gli inquirenti per risolvere un caso criminale? È una delle domande alle quali dovrà rispondere un tribunale del canton Soletta, prima di esprimere il suo verdetto su un caso drammatico: quello di un padre accusato di aver ucciso il suo bebé.

L'imputato ha oggi 35 anni, l'accusa è quella di aver soffocato e ucciso nell'estate del 2010 suo figlio (di sole otto settimane) e di aver attentato due anni dopo anche alla vita della seconda neonata, ricoverata in ospedale con segni di maltrattamento. Casi dopo i quali i genitori vengono interrogati e posti in detenzione preventiva. Il procedimento contro la madre viene presto abbandonato, i sospetti si concentrano tutti sul padre, ma le indagini non si sbloccano. I due si dichiarano innocenti e su suggerimento degli avvocati si avvalgono del diritto di non rispondere.

La Procura solettese decide così di imprimere una svolta alle indagini: fa installare cimici in casa della coppia, ascolta per mesi le conversazioni in salotto, in bagno, in camera da letto, intercetta le telefonate. Non solo: quando la coppia nel 2013 si separa, vengono sguinzagliati sei agenti federali, che sotto copertura entrano nella vita degli indagati. Una verrà addirittura definita dalla donna la sua nuova migliore amica. Nuovi metodi che non strappano né confessioni, né prove schiaccianti, ma che vengono anzi smascherati dall'avvocato della donna, il quale ricorre in tribunale definendoli illegittimi e una violazione del diritto di non rispondere.

Il caso finisce fin davanti al Tribunale federale, che nel 2017 dà ragione alla Procura. Ma c'è un ma: dichiarazioni strappate dai detective con metodi simili a un interrogatorio non sono legittime. Una questione che occuperà il tribunale solettese in questa prima giornata di processo: quali prove potranno essere usate contro l'imputato? Fino a che punto possono spingersi gli inquirenti? La sentenza é attesa il 6 maggio.

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