Svizzera

Raccolta firme e rischio di abusi, la soluzione è digitale?

La vicenda del 2024 delle firme falsificate per iniziative popolari e referendum ha spinto la Confederazione a valutare soluzioni, come la raccolta digitale delle sottoscrizioni

  • Ieri, 20:59
  • Ieri, 22:26
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Firme falsificate per le iniziative, si cercano contromisure

Telegiornale 01.11.2025, 20:00

  • RTS
Di: Telegiornale-Saul Toppi/M. Ang. 

Troppo grande il rischio di abusi, occorrono sistemi più efficaci per evitare la falsificazione delle firme nel caso di iniziative popolari o referendum. E un aiuto potrebbe arrivare dalle nuove tecnologie. La vicenda delle firme falsificate per iniziative popolari e referendum - emersa lo scorso anno - ha spinto la Confederazione a valutare possibili soluzioni. Tra queste c’è la raccolta digitale delle sottoscrizioni.

Come si può garantire che le firme raccolte per un’iniziativa non siano false? O che una persona sappia davvero per quale referendum ha firmato? La raccolta elettronica delle firme, il cosiddetto E-collecting può essere la soluzione? A Berna, in questi giorni rappresentanti di start-up ma anche hacker cercano di sviluppare uno strumento digitale che garantisca sicurezza contro il rischio falsificazione. All’incontro partecipano anche studenti del politecnico di Losanna. ”Abbiamo già sviluppato un algoritmo per il voto elettronico, l’idea ora è di adattare quell’algoritmo per le firme digitali”, spiega al nostro Telegiornale la studentessa Ariel Pelayo.

In estate il Parlamento ha deciso che andrà condotto, in tempi brevi, un test per la raccolta digitale delle firme. Il Cancelliere della Confederazione, Viktor Rossi, ha ricevuto l’incarico di preparare questo processo. Ha quindi convocato ora a Berna gli specialisti. “Per tutti noi la sicurezza è la priorità assoluta. Parliamo infatti di un elemento dei nostri diritti politici e la fiducia è assolutamente fondamentale”, spiega.

In Parlamento però c’è anche il timore che la raccolta digitale di firme possa essere ancora più soggetta a falsificazioni rispetto alla raccolta tradizionale in strada. Il consigliere nazionale dei Verdi, Gerhard Andrey, esperto di digitale, resta però ottimista: ¨”Se non c’è più fiducia nel sistema attuale di raccolta, allora dobbiamo migliorarlo. Vedo grande potenziale nell’e-collecting, che offre maggiore protezione dei dati e molte possibilità in più per esercitare in modo più sicuro questo diritto politico.”

Ma c’è anche chi teme che, con la raccolta digitale delle firme, diventerà fin troppo facile riunire 50’000 sottoscrizioni per un referendum o 100’000 per un’iniziativa popolare. Si dovrà allora aumentare il numero di firme necessarie? “Se arriveremo alla conclusione che sarà effettivamente più facile e più rapido raccogliere firme in questo modo, allora toccherà al Parlamento e al popolo decidere, perché ci vorrebbe una modifica della Costituzione”, afferma Viktor Rossi.

Ora innanzitutto bisogna trovare la soluzione tecnica. E la fase di test poi mostrerà se la raccolta digitale di firme è davvero più facile.

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