Per raggiungere gli obiettivi della Strategia energetica 2050 entro la metà del secolo, la Svizzera dovrebbe rendere il suo approvvigionamento energetico neutro dal punto di vista climatico senza l'impiego di combustibili nucleari o fossili. Il presupposto è l'espansione delle energie rinnovabili nazionali.
I ricercatori del Laboratorio federale di prova dei materiali e di ricerca svizzero (EMPA), insieme al Politecnico di Losanna (EPFL), hanno svolto uno studio per capire quali possibili scenari potrebbero permettere al Paese di raggiungere l'obiettivo: "L'idea che tutti i bisogni energetici della Svizzera possano essere soddisfatti con l'energia rinnovabile prodotta all'interno deve essere abbandonata", concludono gli esperti.
Lo scenario più efficiente sarebbe quello di elettrificare l'intero approvvigionamento energetico, si legge nel comunicato dell'EMPA di venerdì. "Se cominciassimo subito, dovremmo costruire ogni anno fino al 2035 una nuova diga dalle dimensioni della Grande Dixence (alta 285 metri e lunga 4 chilometri), ma non abbiamo abbastanza valli adatte nel Paese", spiega il direttore del LMER (Laboratorio delle energie rinnovabili a Sion) Andreas Züttel.
"Dobbiamo quindi abbandonare l'idea di poter coprire tutto il nostro fabbisogno energetico con le energie rinnovabili prodotte nel Paese - conclude Züttel - In futuro non possiamo fare a meno della logistica energetica globale".
La visione del Governo
Intanto ieri, giovedì, la consigliera federale Simonetta Sommaruga, ha illustrato alcune soluzioni per fronteggiare eventuali problemi di fornitura nei prossimi anni in vista dall'abbandono dell'energia nucleare.
La principale è di garantire il rifornimento creando una riserva di energia idroelettrica già per l'inverno 2022/2023. I gestori delle centrali dovranno trattenere una "una certa quantità di energia che può essere richiamata quando necessario", spiega Sommaruga.

Energia, si punta anche sul gas
Telegiornale 17.02.2022, 21:00
Inoltre l'intenzione è quella di iniziare immediatamente i lavori preparatori per un'eventuale gara di appalto volta alla costruzione di centrali - anche a gas, ma non nucleari - di riserva.