L'ex capo della polizia civile guatemalteca Erwin Sperisen, in una lettera consegnata mercoledì alla presidente del Consiglio nazionale Marina Carobbio e in cui denuncia la lentezza della giustizia elvetica, invita il Parlamento ad adoperarsi affinché il suo caso giunga al più presto davanti al Tribunale federale.
Condannato in appello nell'aprile del 2018 a 15 anni di reclusione per complicità nell'assassinio, nel 2006, di sette persone detenute nel paese centro-americano, il reclamante vive agli arresti domiciliari nel canton Berna dal settembre del 2017, dopo aver già trascorso cinque anni dietro le sbarre. Era stato fermato nel 2012 a Ginevra, dove s'era rifugiato nel 2007, avendo anche la cittadinanza svizzera.
Nella missiva ricorda che l'Assemblea federale, a cui domanda di prendere posizione sui presunti ritardi, è la responsabile suprema del controllo dei tribunali.