La Svizzera giovedì è stata protagonista in Vaticano in occasione della cerimonia di giuramento delle nuove guardie papali che, come vuole la tradizione, ha luogo il 6 maggio in ricordo dei 147 soldati mercenari morti per proteggere papa Clemente VII durante il Sacco di Roma del 1527. Quest'anno il corpo ha accolto 34 reclute, tra le quali anche due giovani della Svizzera italiana: il 23enne ticinese Alessandro Coroneo di Ligornetto e il 21enne mesolcinese Max Albrecht di Roveredo arruolati all'inizio di quest'anno.
Il ticinese Alessandro Coroneo è stato il penultimo alabardiere a giurare
Alla pari degli altri alabardieri, davanti al rappresentante del Papa monsignor Edgar Peña Parra, hanno promesso (afferrando la bandiera del comandante con la mano sinistra e levando le tre dita della mano destra) lealtà eterna all'attuale pontefice e ai suoi successori, esprimendosi ciascuno nella propria lingua madre (23 in tedesco, 8 in francese, 2 in italiano e 1 in romancio).
Guy Parmelin a colloquio con Papa Francesco
Alla cerimonia, chiusa al pubblico ma trasmessa in diretta streaming dal Cortile San Damaso del Palazzo Apostolico, erano presenti i famigliari delle guardie e una delegazione delle autorità politiche, militari ed ecclesiastiche elvetiche, guidata dal presidente del Consiglio nazionale Andreas Aebi, dal presidente del Consiglio degli Stati Alex Kuprecht e dal presidente del Consiglio federale Guy Parmelin che in mattinata era stato ricevuto in udienza da Papa Francesco.
Il giuramento del mesolcinese Max Albrecht, entrato nella Guardia seguendo l'esempio del papà
CSI del 18.00 del 06.05.21: la corrispondenza di Anna Valenti
RSI Info 06.05.2021, 20:06
Durante i cordiali colloqui - si apprende da una nota del Vaticano -, oltre a ricordare il generoso servizio della guardia svizzera, "è stato espresso compiacimento per le buone relazioni e la fruttuosa collaborazione che intercorrono tra la Santa Sede e la Confederazione. Nel contesto del recente centenario della ripresa dei rapporti diplomatici si è ribadita la volontà di rafforzare tale collaborazione reciproca sulle principali questioni internazionali e su ambiti di comune interesse". Dopo l'incontro con il Papa, Guy Parmelin si è incontrato con il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, e monsignor Paul Richard Gallagher, Segretario per i rapporti con gli Stati.