Svizzera

Un approccio scientifico per riparare la sanità a Gaza

Inaugurata una collaborazione tra l’Università di Ginevra e l’Università palestinese Al-Quds di Gerusalemme

  • 13 minuti fa
Immagine d'archivio
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Radiogiornale delle 07:00 del 26.11.2025: il servizio di Lucia Mottini

RSI Info 26.11.2025, 12:39

  • Keystone
Di: Lucia Mottini, corrispondente RSI a Ginevra

Da che parte incominciare a ricostruire un sistema sanitario in rovina e che tipo di intervento può avere un maggiore impatto in questo momento? Domande come queste saranno al centro della nuova collaborazione tra l’Università palestinese Al Quds e la Facoltà di medicina di Ginevra. L’idea del partenariato è nata in un contesto accademico, da un incontro a Doha tra il professor Karl Blanchet - direttore del Centro di studi umanitari della facoltà di medicina di Ginevra - e il professor Motasem Hamdan dell’Università palestinese Al-Quds di Gerusalemme. Ha suscitato subito l’adesione del rettorato che in passato è stato invece criticato dagli studenti per alcune collaborazioni con università israeliane: “Non è per niente una reazione a quel dibattito - chiarisce al Radiogiornale della RSI il professor Blanchet - È un partenariato che nasce dal bisogno di entrambi di impegnarci su temi di grande valore umano.”

ll Centro di studi umanitari ha già dimestichezza con situazioni di grave devastazione, ad esempio in Afghanistan e in Yemen. A Gaza, occorre rispondere a problematiche di tipo strategico: dove mettere le priorità negli interventi, in modo da essere rapidamente efficaci

.“L’università di Ginevra potrà ad esempio aiutare a elaborare i dati raccolti sul terreno in modo da stabilire dove sono i bisogni e per quale tipo di popolazione. Grazie alle nostre competenze - spiega ancora Blanchet - possiamo essere davvero utili nell’informare e nel documentare dove è utile investire e in quale proporzione per aiutare la popolazione palestinese a ricostruire il sistema sanitario.”

Un apporto scientifico particolarmente importante con l’arrivo sul posto di numerosi attori, desiderosi di contribuire alla ricostruzione. È infatti importante che non vadano sprecati i mezzi a disposizione che - l’esperienza insegna - andranno affievolendosi nel tempo. 

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