L’esercito israeliano ha annunciato il licenziamento di tre generali che ricoprivano incarichi chiave il 7 ottobre 2023 e sanzioni disciplinari contro molti altri per non essere riusciti a impedire l’attacco più sanguinoso che lo Stato ebraico abbia mai subito. Oltre ai tre generali destituiti, l’esercito ha annunciato sanzioni disciplinari contro il generale di divisione dell’aeronautica Tomer Bar e il viceammiraglio David Saar Salma, rispettivamente a capo dell’aeronautica militare e della marina. Sono inoltre oggetto di provvedimenti disciplinari altri quattro generali e quattro ufficiali superiori.
Il generale di divisione Aharon Haliva, all’epoca capo dei servizi segreti militari, il generale di divisione Oded Basyuk, allora capo delle operazioni, e il generale di divisione Yaron Finkelman, che quel giorno comandava da poco la regione militare meridionale di Israele, saranno sollevati “dal servizio di riserva e non faranno più parte” dell’esercito, secondo un comunicato diramato ieri sera (domenica) dalle Forze armate israeliane.
Il generale Haliva è stato il primo responsabile militare a dimettersi, nel 2024, invocando la propria responsabilità per la tragedia del 7 ottobre. Anche il generale Finkelman si è dimesso invocando gli stessi motivi. Quanto al generale Basyuk, è andato in pensione dopo la guerra di 12 giorni lanciata da Israele contro l’Iran nel mese di giugno.
Queste misure, prese dal tenente generale Eyal Zamir, capo di Stato Maggiore, fanno seguito alla pubblicazione all’inizio del mese del rapporto di una commissione di esperti che segna la fine delle indagini all’interno dell’esercito sulle carenze che hanno portato al dramma del 7 ottobre 2023. Il rapporto concludeva che vi era stata una “carenza sistemica e organizzativa di lunga data” all’interno dell’apparato militare.
In primo luogo, identificava un “fallimento concettuale” corrispondente al “divario tra la realtà strategica e operativa e la percezione (all’interno dell’apparato militare) della realtà riguardante la Striscia di Gaza e Hamas”. Il rapporto rilevava anche un “fallimento dell’intelligence” militare nella sua “incapacità di dare l’allarme” nonostante l’esercito disponesse di informazioni “eccezionali e di alta qualità”.
Deplorando “i processi decisionali e di dispiegamento delle forze carenti nella notte del 7 ottobre 2023”, il comitato ha sottolineato i fallimenti a livello di Stato Maggiore, direzione delle operazioni, direzione dell’intelligence militare, Comando Sud, ma anche dell’Aeronautica Militare e della Marina.
RG 12.30 del 24.11.2025






