Svizzera

Vent’anni di carcere per Ousman Sonko

L’ex ministro dell’interno del Gambia riconosciuto colpevole di crimini contro l’umanità dal Tribunale penale federale di Bellinzona

  • 15 maggio, 11:17
  • 15 maggio, 22:32
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Un processo per certi aspetti storico

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Di: ATS/pon 

Il Tribunale penale federale di Bellinzona ha condannato mercoledì a 20 anni di carcere e 12 di espulsione dalla Svizzera Ousman Sonko, riconosciuto colpevole di crimini contro l’umanità.

Il dibattimento era iniziato in gennaio ed era proseguito fino a marzo. La sentenza era particolarmente attesa, visto che sollevava questioni di diritto: Sonko è stato giudicato sulla base del principio della giurisdizione universale, secondo il quale determinati crimini - come quelli contro l’umanità - sono tanto gravi da poter essere perseguiti anche se commessi in altri Paesi. La Corte doveva decidere in particolare se i singoli atti di cui l’imputato era accusato rientravano nel quadro di un attacco generalizzato e di violenze sistematiche nei confronti della popolazione civile, come esige la definizione di crimine contro l’umanità. Inoltre, uccisioni, torture, stupri e sequestri, commessi di persona o da altri su suo ordine, risalivano a un ampio periodo fra il 2000 e il 2016. La norma di cui sopra, però, è stata introdotta nell’ordinamento svizzero soltanto nel 2011.

La corte ha riconosciuto omicidi, detenzioni arbitrarie e torture. Sono invece state archiviate le accuse relative alle violenze sessuali.

24:50

Giurisdizione universale in Svizzera

Laser 10.04.2024, 09:00

  • © Ti-Press / Alessandro Crinari

Contro l’ex ministro dell’interno del Gambia, il Ministero pubblico della Confederazione aveva chiesto il carcere a vita, in un processo con un solo precedente nella Confederazione, quello nei riguardi dell’ex comandante liberiano Alieu Kosiah.

Durante i 16 anni in esame, il 55enne Sonko aveva progressivamente scalato le gerarchie gambiane, dalla guardia nazionale supervisionata direttamente dal presidente Yahya Jammeh fino alla nomina ad ispettore generale della polizia nel 2005 e poi a ministro. Rimosso nel 2016 da Jammeh in risposta a contestazioni popolari, l’imputato si era dato alla fuga, fino a presentare una domanda di asilo in Svizzera, dove era stato arrestato nel gennaio 2017 al centro per richiedenti di Kappelen-Lyss.

In aula Sonko ha contestato le accuse, tanto che la difesa aveva chiesto per lui l’assoluzione e un risarcimento di 200 franchi al giorno - 519’000 franchi in tutto - per i sette anni trascorsi dietro le sbarre. E ancora 290’000 franchi per condizioni di detenzione a suo dire contrarie al diritto. Contro la sentenza può essere interposto ricorso in appello.

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RG 07.00 del 15.05.2024 Il servizio di Paola Latorre

RSI Info 15.05.2024, 07:43

02:40

Bellinzona: 20 anni di carcere per Sonko

Telegiornale 15.05.2024, 20:00

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