La Segreteria di Stato della migrazione prende posizione, e lo fa ai microfoni della RSI, sulla vicenda degli inquilini che sarebbero stati sfrattati dalle loro abitazioni per lasciare il posto a richiedenti l’asilo, dopo le polemiche scaturite nel canton Argovia.
La direttrice della SEM, Christine Schraner Burgener, ha sottolineato che "la coesione sociale è altrettanto importante della protezione dei migranti e, perciò, i cantoni devono tenerne conto".
A suo avviso, “ci troviamo tutti in una situazione tesa: Confederazione, cantoni, comuni, ma tutti si stanno impegnando a fondo per trovare una sistemazione, un tetto alle persone”. Christine Schraner Burgener, ai vertici della SEM dal gennaio 2022, ha quindi rilevato che sul territorio elvetico “ci sono sei centri per richiedenti che li possono accogliere almeno per 140 giorni”, prima di essere distribuiti “tra i cantoni secondo una chiave di riparto”. Dopo la scadenza di 140 giorni la competenza è in mano esclusivamente ai singoli cantoni.
La dirigente della SEM auspica quindi che i cantoni "abbiano sempre ben presente pure" l'esigenza della coesione sociale "senza mettere gli uni contro gli altri” - e ha poi sottolineato che "in linea generale" lei è "contraria alla politicizzazione dei richiedenti asilo".
In merito a quanto accaduto a Windisch, ricordiamo che le autorità cantonali argoviesi volevano aprire un nuovo centro di accoglienza per circa cento richiedenti e per farlo il proprietario dell'immobile in questione aveva sfrattato 49 inquilini. Le autorità comunali si erano dette sotto shock per quanto stava accadendo e hanno affermato che si sarebbero attivate per impedire che gli inquilini fossero allontanati.
Immobiliare proprietaria: "Disdette per edificio a fine vita"
Mercoledì, però, è emersa una novità di rilievo nella vicenda. La società proprietaria dell’immobile, che ha sede a Wollerau (SZ), si è espressa per la prima volta dichiarando che la decisione era legata all’esigenza concreta di costruire un nuovo edificio. Di conseguenza la disdetta che riguarda 32 appartamenti era stata inviata solo perché "l'immobile esistente ha raggiunto il suo ciclo di vita strutturale".
La società aggiunge che "si rammarica profondamente" di questa situazione, precisando che le ragioni che hanno portato agli sfratti e l'uso intermedio degli edifici non sono correlati e che l'azienda risponderà in settimana alle domande del comune di Windisch.
"Errori di valutazione"
In una lettera inviata mercoledì al Comune di Windisch, il consigliere di Stato argoviese Jean-Pierre Gallati (UDC) ammette che ci sono stati errori di valutazione. Il servizio sociale cantonale non ha prestato attenzione all'aspetto dei contratti di locazione esistenti e alle conseguenze per gli inquilini, si legge nella missiva. "Stiamo cercando, tutti assieme, di trovare delle soluzioni" viene precisato. L'obiettivo è che i locatari rimangano nei loro appartamenti finché non avranno trovato una soluzione alternativa adeguata.
Polemica sugli sfratti a favore degli asilanti
Telegiornale 01.03.2023, 20:00