Sconfitta per la polizia cantonale zurighese, che non potrà addebitare a un gruppo di attivisti per il clima i costi sostenuti durante una dimostrazione del 2023. Lo ha stabilito il Tribunale amministrativo cantonale, secondo cui “l’imposizione delle spese non è legale”, in assenza di una base giuridica chiara e sufficiente.
La protesta risale al 19 giugno 2023, quando quattro attivisti hanno bloccato l’uscita autostradale di Zurigo-Altstetten, sedendosi sulla carreggiata e incollandosi all’asfalto. L’intervento della polizia ha coinvolto oltre venti agenti, mobilitati anche per gestire l’ingorgo causato dal blocco. Il costo dell’operazione è stato stimato in 6’144 franchi, con una fattura da 1’536 franchi inviata direttamente a uno degli attivisti, che ha poi fatto ricorso.
Il Tribunale ha sottolineato che la legge cantonale è formulata in modo “molto aperto” e che mancano criteri di calcolo nell’ordinanza, rendendo imprevedibili i costi per chi provoca un intervento della polizia. Di conseguenza, l’addebito non può essere considerato legittimo.
Nel marzo 2024, gli elettori zurighesi hanno approvato un controprogetto all’iniziativa UDC “Anti-Chaoten”, che prevede l’addebito dei costi agli autori di interventi straordinari. Tuttavia, la protesta in questione è precedente alla modifica legislativa e non può essere retroattivamente soggetta alle nuove regole.
La sentenza non è ancora definitiva: il Canton Zurigo può presentare ricorso al Tribunale federale.

Notiziario
Notiziario 03.10.2025, 14:00
Contenuto audio