Ticino e Grigioni

Accoltellò un uomo a Bellinzona, condannata

Tre anni e 8 mesi di carcere, più 5 di espulsione dalla Svizzera. È la pena inflitta alla 21enne che nel 2024 colpì con un coltello un uomo con il quale il compagno aveva avuto una colluttazione

  • Ieri, 20:17
02:22

Condannata per tentato omicidio

Il Quotidiano 20.05.2025, 19:00

Di: Il Quotidiano/Francesco Lepori 

È stata condannata a una pena di tre anni e otto mesi di carcere, più cinque di espulsione dalla Svizzera la 21enne che nel novembre del 2024, in un esercizio pubblico di Bellinzona, accoltellò alla spalla un uomo con il quale il compagno aveva appena avuto una colluttazione.

Era l’11 novembre scorso quando, davanti ai clienti che affollavano il locale, in viale Stazione scoppiò il putiferio. Da un lato un 32enne, dall’altro un giovane di 29 (pure della regione) e la sua allora compagna, comparsa oggi alle Assise Criminali. I dissidi tra i due uomini erano iniziati già nel pomeriggio che il terzetto aveva trascorso insieme. Al bar, poco prima delle 18.00, la situazione precipitò. Ne nacque una colluttazione, in cui il 29enne ebbe la peggio. L’amica decise dunque di reagire. La coppia tornò dall’altro. E dopo una breve discussione, la ragazza estrasse dalla giacca il coltello che aveva con sé. Con due fendenti ferì il 32enne al braccio destro, all’altezza della spalla, provocandogli la perdita di circa un litro di sangue. Per il procuratore pubblico Roberto Ruggeri, nessun dubbio. Si trattò di un tentato omicidio per dolo eventuale. La 21enne italiana accettò cioè il rischio di ucciderlo. Un doppio rischio: ledere l’arteria ascellare o il collo dell’uomo. Cosa che ne avrebbe potuto causare il decesso.

L’accusa ha parlato di fatti estremamente gravi, che solo per caso non hanno avuto conseguenze drammatiche. Quella dell’imputata – ha detto Ruggeri – è stata una reazione sproporzionata, insensata, folle. Non ha avuto alcuna remora, spinta da un puro spirito di vendetta. Ha colpito la vittima alle spalle, da vigliacca – ha aggiunto – in un contesto che oltretutto la vedeva unicamente come spettatrice. Di qui la richiesta di pena: quattro anni di carcere, più otto di espulsione dalla Svizzera.

Diversa la versione della giovane: “Non volevo né ucciderlo né ferirlo gravemente. Mentre gli altri lo tenevano fermo, sfruttai l’occasione. Mirai alla spalla, ben sapendo che così gli avrei soltanto fatto del male. Mi dispiace, chiedo scusa.” Non tentato omicidio, insomma, ma lesioni semplici qualificate – ha sottolineato il difensore, Felicita Soldati, che si è battuta per un massimo di otto mesi sospesi. La Corte, presieduta dal giudice Paolo Bordoli, ha accolto però la tesi accusatoria del tentato omicidio, condannando la 21enne a tre anni e otto mesi (nonché a cinque di espulsione dal Paese).

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