Il dottor Markus Weinmann ha consegnato la perizia psichiatrica disposta dalla procura, e la sua diagnosi non lascia dubbi: l’ormai ex agente di una delle polizie comunali del Locarnese, in carcere dall’estate scorsa per atti sessuali con fanciulli e altri reati, è affetto da pedofilia.
Weinmann ha rilevato anche un pericolo di recidiva. Contenuto, ma a patto che il 44enne si sottoponga a un trattamento ambulatoriale. Una presa a carico senza la quale, in futuro, il rischio di commettere abusi analoghi potrebbe diventare più concreto. L’esperto non ha invece ravvisato alcuna scemata imputabilità. Al momento dei fatti l’ex poliziotto era cioè completamente capace di intendere e volere.
L’inchiesta – ricordiamo – è partita da una segnalazione per presunti maltrattamenti su minori inoltrata dai medici del Kinderspital di Zurigo, dove il figlio (di appena qualche mese) era stato ricoverato. Dall’esame del telefono cellulare è poi emerso dell’altro: messaggi e immagini a sfondo sessuale, riferiti a un giovane non appartenente alla sfera familiare.
Di qui l’arresto del 44enne, scattato nella seconda metà di luglio. Ai tempi la vittima, oggi maggiorenne, era un ragazzino. Si parla di più episodi, avvenuti sull’arco di due-tre anni. Soprusi compiuti anche in cambio di denaro, che l’ex agente ha parzialmente ammesso. Sotto la lente degli inquirenti sono finite inoltre altre fattispecie, risalenti a un periodo anteriore; a quando l’imputato (allora sulla ventina) non era ancora entrato in polizia.
Le indagini, coordinate dal procuratore pubblico Luca Losa, sono ormai giunte alle battute finali. Non resta che attendere i verbali conclusivi, a cui seguiranno la chiusura dell’istruzione e il rinvio a giudizio. Intanto, agli inizi di dicembre l’uomo ha cominciato a espiare anticipatamente la pena.
Telegiornale Flash 18.00 27.12.2025






