Dopo 31 anni, Nicola Giudicetti mette la parola fine alla lunga carriera da sindaco di Lostallo. Durante questi tre decenni, il comune grigionese ha cambiato volto. Giudicetti ha così stilato un bilancio della sua carriera da sindaco davanti alle telecamere del Quotidiano, ricordando come il suo fiore all’occhiello sia stata “sicuramente la scuola: è molto particolare perché è costruita lontana dalle strade, è accessibile a piedi e in bicicletta dalle frazioni e ha un piazzale enorme. Credo che sia in una situazione ideale. Non è il risultato del sindaco, ma è il risultato del lavoro di tutta la popolazione per raggiungere un obiettivo veramente grande”.
Ma proprio quando mancava poco per “andare in pensione”, Giudicetti ha dovuto affrontare uno dei momenti più difficili della storia della Mesolcina e del suo comune: l’alluvione del 2024. In merito al disastro, Giudicetti commenta che: “In un primo momento è stato uno stordimento completo, perché non si capiva cosa stesse succedendo. Io ero qua, davanti al comune, e vedevo acqua dappertutto, pioggia come mai vista e il buio alle sette e mezza di sera. Vedevamo solo degli elicotteri girare, poi alle otto e un quarto ho visto le prime foto e mi sono venuti i brividi. È stato difficile. Purtroppo, ci sono stati anche dei morti e questo mi ha lasciato veramente un segno”.
Come è cambiato Lostallo negli ultimi decenni? Giudicetti ricorda che il comune è passato da 500 a 900 persone e che non si vive più il Paese come lo si faceva una volta: “Ma questo è normale, c’è molto pendolarismo, verso Bellinzona e anche verso Lugano”.









