Sette mesi sospesi con la condizionale per lesioni gravi tentate. È la condanna che la Corte delle Correzionali presieduta dal giudice Paolo Bordoli ha stabilito nei confronti di un diciannovenne olandese di origini somale che lo scorso marzo ha aggredito, nel parco della clinica psichiatrica di Mendrisio, un bambino di dieci anni. All’imputato è stata riconosciuta la scemata imputabilità di grado grave a causa della sua schizofrenia. È stato inoltre espulso dalla Svizzera per cinque anni e resterà in carcere in attesa di lasciare il Paese.
I fatti
Senza apparenti motivi, aveva spintonato il bambino che passava con un monopattino, lo aveva afferrato per i polsi, facendolo volteggiare, e lo aveva buttato a terra. Lo aveva quindi colpito con due calci, di cui uno in testa, fortunatamente senza gravi conseguenze. Soltanto l’intervento di un infermiere della clinica aveva permesso di fermare l’aggressione.
Il diciannovenne olandese era arrivato in Svizzera francese qualche settimana prima, ed era stato ricoverato quasi subito a Neuchâtel, da dove poi era scappato. Qualche giorno dopo a Bellinzona era stato nuovamente fermato e ricoverato alla clinica psichiatrica di Mendrisio per due volte, dopo un nuovo tentativo di fuga. Durante il dibattimento si è scoperto che prima della sua partenza dall’Olanda erano in fase di conclusione le pratiche per un ricovero coatto.
Durante l’inchiesta la perizia psichiatrica ha stabilito infatti per lui una scemata imputabilità di grado grave, con disturbo schizofrenico. Al momento dell’aggressione l’imputato era anche sotto effetto di marijuana.
Chiesti 18 mesi
L’accusa aveva chiesto, tenendo conto della scemata responsabilità, una condanna a diciotto mesi sospesi con la condizionale per tentato omicidio intenzionale, oltre all’espulsione dalla Svizzera. Secondo il procuratore pubblico Alvaro Camponovo, nonostante la sua condizione l’imputato aveva accettato il rischio di uccidere con il suo agire.
La difesa, rappresentata dall’avvocata Demetra Giovanettina, aveva invece chiesto che l’accusa venisse ridotta a lesioni semplici e che la condanna non superessa quanto già scontato in carcere preventivo.