Si profila il processo alle Assise Criminali per il cittadino eritreo che nella notte tra il 20 e il 21 gennaio 2024, in un appartamento di Chiasso, aggredì la compagna. Nei giorni scorsi si è tenuto infatti il verbale finale, al termine del quale il procuratore pubblico Roberto Ruggeri ha chiuso l’inchiesta.
In preda alla gelosia l’uomo – ricordiamo – afferrò un manubrio da palestra, colpendo ripetutamente alla testa la 35enne (pure di nazionalità eritrea). Poi prese i figli, imboccò l’autostrada e si diresse a nord. La polizia lo fermò a Brienz poco più tardi.
Tentato omicidio e lesioni gravi i reati ipotizzati in prima battuta. Ora la posizione dell’imputato (difeso da Carolina Lamorgese) è cambiata. Le modalità utilizzate per ferire la vittima hanno cioè indotto Ruggeri a prospettargli l’accusa, più pesante, di tentato assassinio.
Addebiti che lui, da tempo in regime di espiazione anticipata della pena, respinge con fermezza. Sin dall’inizio sostiene di non avere agito con l’intenzione di uccidere: né per dolo diretto, né già solo accettando il rischio che la donna potesse morire.
La Corte deciderà. Anche tenendo conto della perizia psichiatrica, che non ha ravvisato, a suo favore, alcuna scemata imputabilità. Il rapporto ha escluso inoltre il pericolo di recidiva.

A processo per tentato assassinio
Il Quotidiano 08.11.2025, 19:00
SEIDISERA delle 18.00 dell’8.11.2025







