Per riempire il carrello della spesa e soprattutto il serbatoio dell’auto ci vogliono sempre più soldi. E l’inflazione, anche in Svizzera, galoppa, come testimonia la crescita su base annua del 3,5% ad agosto. Il valore più alto dal 1993. Il Consiglio federale ne è ben consapevole, ma per ora “non ritiene necessario nessun intervento immediato”, ha detto Guy Parmelin. Il capo del Dipartimento federale dell’economia ha aggiunto, però, che si interverrà se necessario con sostegni mirati come, ad esempio, l’indennità per lavoro ridotto.
L'acquisto più consapevole
A essere colpita è tutta l’economia, da una parte le aziende e dall’altra i cittadini. E tra i cantoni, il Ticino figura tra i più penalizzati dai rincari. “La situazione non è certo rosea, perché ad essere intaccato su più fronti contemporaneamente è proprio il potere d’acquisto dei consumatori”, dice alla RSI Antonella Crüzer, neo-segretaria generale dell’ACSI (Associazione consumatrici e consumatori della Svizzera italiana). “Ma ci sono - aggiunge - anche margini di manovra. I consumatori sono spinti ora a essere più cauti e a prestare maggiore attenzione alle spese. Ad esempio acquistare in modo responsabile e consapevole”. Ad aver subito l’aumento maggiore dei prezzi (+8,6%) sono i prodotti importati, contro il + 1,8% dei prodotti svizzeri. Il Ticino, inoltre, soffre particolarmente per via dei salari più bassi del Paese, ma pesa di più anche il caro benzina. “L’inflazione - ricorda Crüzer - è più forte anche perché siamo il cantone con la più alta densità di automobili e di conseguenza i costi più elevati per la mobilità individuale”.
L'analisi di Marzio Minoli
Telegiornale 01.09.2022, 22:00
Il futuro tra ombre e qualche luce
Da marzo la crisi in Ucraina ha fatto precipitare la situazione, ma secondo Marzio Minoli, giornalista economico della RSI, “non è tutta colpa della guerra. Il petrolio, ad esempio, già da novembre 2020 aveva iniziato la sua salita. Così il gas ad agosto 2021. Questo per effetto della ripresa economica post pandemia. La guerra ha chiaramente esacerbato una situazione già inflattiva”. Gli analisti dicono che ci aspettano tempi duri, “ma i prezzi di alcune materie prime, come il rame, l’acciaio e il grano stesso, stanno scendendo di molto, per cui c’è un barlume di speranza che questo si ripercuota sull’inflazione”. Quanto ai salari l’aumento non sarà così immediato: “I salari sono “collosi” e non crescono di pari passo con l’inflazione. Aumenteranno, ma non allo stesso livello. Questo perché è giusto salvaguardare il potere d’acquisto, ma anche le aziende. Davanti a noi ci aspettano tempi non facili”, sottolinea Minoli.
Qualcosa si può fare
Prezzi in …salita libera
Modem 02.09.2022, 08:30
L'inflazione in questo periodo è al centro delle preoccupazioni di Mister Prezzi che è al lavoro per cercare di contenere l'aumento. Ma, con un'inflazione che ha raggiunto i livelli più alti da quasi 30 anni, Stefan Meierhans, come ha spiegato intervenendo venerdì mattina a Modem, agisce laddove può. Il suo potere però è limitato: può intervenire solo quando ci sono ostacoli alla libera concorrenza... Qualcosa però si può fare, soprattutto per tentare di evitare fenomeni ritenuti di parassitismo (quelli per esempio che inducono taluni a usare la scusa dell'inflazione ad aumentare i prezzi o a non ridurli quando possibile). Ma il sorvegliante dei prezzi si appella anche ai poteri pubblici affinché facciano uso dei margini di manovra a loro disposizione. Il Consiglio federale proprio di recente gli ha però risposto che in materia di costi dell'energia non intende agire.