Il procedimento per il duplice omicidio di Brusio non sarà riaperto. La Corte d’Assise d’appello di Milano ha infatti rigettato l’ammissione di nuovi testi (tre russi e un agente svizzero) poiché nulla potrebbero aggiungere rispetto al processo di primo grado. Il dibattimento, dunque - come si dice in gergo - non verrà rinnovato. Si procede oltre, e a ritmo serrato. La sentenza è attesa già per la prossima udienza, il 27 gennaio.
Dopo aver ascoltato per quasi tre ore il riassunto delle oltre 40 udienze svolte a Sondrio dal giudice relatore, nel pomeriggio la parola è passata alla pubblica accusa. Nessun dubbio sulla colpevolezza di Ruslan Cojocaru, 36 anni, ex tenente della polizia moldava e buttafuori nelle discoteche riminesi. Il processo di Sondrio è stato indiziario, ma solo per Ezio Gatti e non per il moldavo, ritenuto a tutti gli effetti il killer di Brusio e per questo già condannato all’ergastolo. Sulla stessa linea d’onda l’il legale di parte civile Maurizio Carrara, che non ha dubbi sulla colpevolezza del moldavo, in carcere a Monza da cinque anni.
Pure la pubblica accusa del tribunale milanese ritiene Ezio Gatti colpevole ma non il mandante del duplice omicidio, sposando così la tesi dei giudici valtellinesi. Cosicché, contrariamente a quanto auspicato dalla Procura di Sondrio, non è stato chiesto l’ergastolo contro il 43enne, condannato in primo grado a 21 anni di carcere dopo essere stato assolto dalla premeditazione.
Per la Corte, Gatti chiese al moldavo di estorcere soldi ai coniugi Ferrari e non di ucciderli. D’accordo con il procuratore anche Maurizio Carrara, sempre l’avvocato degli eredi della coppia uccisa nell’autunno 2010.
Quot/R.Tettamanti
Dal Quotidiano:
CSI 18.00 del 20 gennaio 2016 - Il servizio di Antonia Marsetti
RSI Info 20.01.2016, 19:15
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