Il Consiglio di Stato ticinese ha pubblicato martedì il nuovo regolamento venatorio valido per la stagione 2025. La caccia alta avrà luogo dal 6 al 20 settembre e dal 24 al 28 settembre 2025.
“La novità sostanziale è quella di cercare di aumentare il prelievo dei cervi anticipando di due giorni l’apertura delle catture di femmine e piccoli”, spiega alla RSI Andrea Stampanoni, collaboratore scientifico dell’Ufficio caccia e pesca del Dipartimento del Territorio. “Abbiamo tolto il limite numerico per le femmine non allattanti ed i cerbiatti e aggiunto una maschio adulto”, prosegue. “Per migliorare qualitativamente le catture abbiamo invece protetto il maschio coronato riproduttore”, aggiunge.
Per quanto riguarda il camoscio – si legge nel comunicato stampa – sono “confermate le modalità di prelievo basate su un contingentamento delle catture, allo scopo di tutelare e incrementare a medio termine le popolazioni di questo ungulato”. Il piano di abbattimento prevede un massimo di 350 maschi adulti (>2,5 anni), 350 femmine adulte (>2,5 anni) e 100 anzelli (giovani di 1,5 anni). Per migliorare il rapporto tra i sessi nei prelievi, la cattura diretta di maschi adulti è consentita a ciascun cacciatore solo ogni due anni. Ogni cacciatore può abbattere fino a tre capi, di cui non più di due adulti, seguendo precise regole che mirano a garantire un equilibrio demografico e sanitario nella popolazione di camosci.

Il piano di abbattimento prevede un massimo di 800 camosci
Pure la caccia al capriolo sarà regolata da un sistema di contingentamento, con un massimo di 200 maschi e 200 femmine adulti (di età superiore a 1,5 anni) autorizzati all’abbattimento. Tenendo conto delle differenze nella distribuzione dei caprioli nei vari comparti cantonali potrà essere introdotto un secondo giorno di cattura diretta al maschio, anche solo a livello regionale. La principale novità di quest’anno riguarda la chiusura temporanea dei distretti di Leventina e Blenio, dove i conteggi recenti hanno evidenziato un calo significativo della popolazione. Per questo motivo, in questi due distretti la caccia al capriolo sarà sospesa per tre anni (2025, 2026 e 2027), con l’obiettivo di favorire il ripopolamento e ristabilire condizioni che permettano un prelievo venatorio sostenibile in futuro.
“Per i cinghiali invece non cambia nulla: bisognerà prenderne il più possibile”, conclude Stampanoni.
Durante la caccia alta è vietato cacciare al di sotto dei 400 metri di quota in determinate fasce orarie, per favorire la fruizione degli spazi naturali da parte della popolazione. Tra le altre novità: obbligo di presentazione del capo in caso di autodenuncia, divieto d’uso dei droni a scopo venatorio e nuove modalità per ottenere le autorizzazioni alla caccia tardo autunnale e invernale. Ulteriori dettagli e aggiornamenti sono disponibili direttamente sul sito ufficiale dell’Ufficio della caccia e della pesca.
Per quanto concerne la caccia bassa sono state decise alcune modifiche che riducono la pressione sulle specie più sensibili quali il fagiano di monte e la lepre variabile.