La battaglia giudiziaria che vede opposti il “Caffè” e la Sant’Anna di Sorengo non è ancora conclusa. Nelle scorse settimane – si è appreso giovedì – i legali della clinica hanno infatti impugnato la sentenza con la quale il 4 maggio scorso il giudice della pretura penale Siro Quadri aveva prosciolto i quattro giornalisti del domenicale. La vicenda approderà dunque davanti alla Corte di appello e di revisione penale.
Il caso è legato a quello del dottor Piercarlo Rey, che nel 2014 (quando lavorava appunto alla Sant’Anna) asportò per errore entrambi i seni a una paziente. Il “Caffè” se ne occupò a più riprese. Tra il maggio e il luglio del 2016 pubblicò una serie di articoli, ritenuti dalla clinica diffamatori. Tesi sposata dalla procura, che contro i giornalisti in questione emise, nel febbraio del 2017, dei decreti d’accusa.
Come detto, in primavera Quadri li aveva però prosciolti sia dal reato di ripetuta diffamazione, sia da quello di infrazione alla legge federale contro la concorrenza sleale (ipotizzato per il solo direttore del giornale). Ma ora la Sant’Anna ha deciso di andare fino in fondo. I suoi avvocati hanno inoltrato la dichiarazione di appello l’8 novembre, dopo avere esaminato le motivazioni scritte della sentenza.
Sentenza Il Caffé, si va in appello
Il Quotidiano 13.12.2018, 20:00