Svolta nell'inchiesta sul delitto avvenuto a Caslano tra il 5 e il 6 luglio scorsi, quando un 23enne della zona uccise la nonna a colpi di martello, incendiando poi l’abitazione dell’anziana allo scopo di inscenare una disgrazia. Movente: i soldi per la cocaina, da cui il giovane era (ed è) dipendente. La procuratrice pubblica Margherita Lanzillo ha ricevuto l’attesa perizia psichiatrica condotta su di lui.
Il rapporto, allestito dal dottor Rafael Traber, non ha rilevato patologie maggiori. È emerso comunque un disturbo legato al consumo di droga, che ha indotto l’esperto a propendere per una lieve scemata imputabilità. Traber si è espresso anche sul rischio di recidiva. Rischio che, con l’assunzione di stupefacenti, il medico ha indicato come alto. In assenza di droga la probabilità di commettere di nuovo atti violenti è invece risultata inferiore.
Ora le parti dovranno decidere se chiedere o no delle delucidazioni al perito. Il 23enne – ricordiamo – è tuttora dietro le sbarre, in regime di espiazione anticipata della pena. Assassinio l’accusa principale ipotizzata nei suoi confronti.
Consegnata la perizia psichiatrica sull'autore del delitto di Caslano
Il Quotidiano 21.12.2018, 20:00