Ticino e Grigioni

Casse malati, la fregatura dietro a un clic

La vicenda di una donna che ha sottoscritto una polizza senza saperlo, riaccende i riflettori sui metodi poco trasparenti usati da alcuni intermediari

  • 3 ottobre 2023, 19:50
  • 3 ottobre 2023, 20:04
03:35

Chiedi un contatto, ti fanno il contratto

Il Quotidiano 03.10.2023, 19:35

  • RSI
Di: QUOT/RSI Info 

“Volevo un confronto tra varie casse malati e poi fare una scelta a novembre. Invece è partito tutto”. Una richiesta di informazioni, come racconta Silvia Sala alla RSI, si è tramutata senza volerlo nella sottoscrizione di un contratto. Che ora fatica a disdire.

La vicenda riporta in primo piano certi metodi poco trasparenti attuati da alcuni consulenti. “Avrò due casse malati... tutto per risparmiare”, dice con un sorriso amaro la signora. Meglio ridere che piangere, anche perché per raddrizzare la situazione occorre rimanere lucidi e combattivi. “Sono una pensionata da un anno e mezzo e come tale pago un premio elevato”, dice Sala, che racconta di aver letto su Facebook un post che offriva informazioni sui premi.

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La sventurata ha risposto, o meglio cliccato. “Sono stata contattata e hanno preso un appuntamento a casa mia, dove una mattina abbiamo fatto un colloquio molto informale. Non ricordo una sequenza precisa di domande, tale da farmi rendere conto che stavo riempiendo un formulario. Ma soprattutto non ho mai avuto nulla sotto gli occhi e questa non è una bella cosa”.

Era il mese di maggio. Chiarito di non voler prendere decisioni prima dell’autunno, Silvia va in vacanza e non presta attenzione alle successive comunicazioni via email della consulente. Che “si ripresenta in settembre e mi fa capire che ho firmato un contratto. Ho replicato di non aver sottoscritto nulla, ma lei mi ha detto che con un clic in quella data avevo stipulato la polizza”.

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Ma si può sottoscrivere un contratto, solo cliccando l’apertura di un documento in una e-mail? “Purtroppo è possibile”, dice Cristina Bissolotti-Foletti, di mestiere broker assicurativo. “Il compito del consulente sarebbe appunto quello di avvertire che cliccando dai il consenso. Invece spesso capita che queste informazioni vengano omesse. Questo trae il cliente in inganno e ci si trova con una polizza che in realtà non si voleva. E con una doppia copertura che, soprattutto per la cassa malati, non si può neanche avere a livello legale”.

Sollecitate sul caso le associazioni mantello Curafutura e santésuisse rispondono che dal primo settembre hanno un nuovo regolamento per gli intermediari assicurativi, a sostegno della legge federale che vieta le acquisizioni a freddo. Ovvero le telefonate per sollecitare nuove sottoscrizioni.

Ma l’argomento pare sorpassato dai social, che “hanno un atout in più rispetto alla telefonata - dice ancora la broker assicurativa -. Non è più l’azienda che ti cerca contro la tua volontà, ma sei tu che con un clic mostri interesse. In questo modo la ‘telefonata a freddo’ viene bypassata”.

I sotterfugi sono quindi tanti e nemmeno illegali, benché al limite dell’inganno. C’è più consapevolezza ma mai abbastanza.

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