Ticino e Grigioni

Con Eolo Alberti “la Lega voleva una nomina politica all’EOC”

Parla per la prima volta Valeria Canova Masina, la persona sostituita nel consiglio d’amministrazione, e che sarebbe potuta rimanere

  • 25 agosto, 17:06
  • 25 agosto, 20:44
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Seidisera del 25.8.2024 Il servizio di Romina Lara

RSI Info 25.08.2024, 18:57

  • Archivio Tipress
Di: Francesca Calcagno/SEIDISERA/RSI Info 

Valeria Canova Masina era stata nominata nel Consiglio d’amministrazione dell’Ente ospedaliero cantonale (EOC) nel 2017, dopo le dimissioni di Daniele Caverzasio (Lega). Era quindi in quota Lega, ma una cosiddetta “tecnica”, visto che la giurista non ricopre cariche politiche. Nel 2023 avrebbe potuto e voluto candidarsi per una terzo (e ultimo) mandato, com’è consuetudine. Ma alla fine il suo posto – come noto – venne preso da Eolo Alberti, ex gran consigliere per la Lega, sindaco (sospeso) di Bioggio, finito nella bufera e in carcere preventivo con l’accusa di appropriazione indebita e amministrazione infedele nel suo ruolo di direttore amministrativo della società Hospita Suisse.

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Oggi per la prima volta Valeria Canova Masina si esprime pubblicamente. Alla RSI conferma che avrebbe voluto mantenere il suo ruolo, ma la Lega, dopo aver scelto lei quale membro della società civile, “ha voluto tornare a proporre una nomina politica”. Un nome quindi che fosse chiaramente riconducibile al partito. Questa spiegazione le è stata data dagli stessi vertici della Lega quando lei si è dichiarata disponibile a proseguire il suo mandato. “Una scelta che ho accettato serenamente”, dice Canova Masina.

Tuttavia qualche domanda, secondo noi, rimane. Che urgenza aveva la Lega di sostituirla, visto che non era a fine mandato? Anche perché il suo lavoro all’interno del Consiglio d’amministrazione dell’EOC era apprezzato: nel 2019 era stata nominata vicepresidente, una scelta decisa – come scriveva allora l’EOC - alla luce delle competenze da lei dimostrate nei numerosi dossier di cui si è occupata”.

La RSI ha sottoposto il quesito ai vertici della Lega, che ha risposto per bocca del suo vice-coordinatore Gianmaria Frapolli.

“Non è stato mandato via nessuno: il suo mandato non è stato rinnovato – spiega alla RSI Frapolli riferenodsi alla sostituzione di Canova Masina –. Si cercava in quel momento un altro profilo e come è noto era stato valutato, oltre a quello di Alberti, anche quello di Bruno Buzzini. Poi le scelte sono cadute su Alberti da parte del consiglio esecutivo precedente e confermate dal Gran Consiglio”.

Ma, valeva la pena puntare su qualcun altro, su un politico come Buzzini o Alberti come è poi stato? “Credo che non sia una questione di politico o meno – risponde Frapolli – È una questione che al consiglio di amministrazione bisognava rispondere a delle necessità imminenti, del momento: probabilmente quello che dovremo cambiare anche nel nostro sistema di nomina è proprio che le valutazioni devono essere fatte dai partiti politici, ma l’indirizzo principale deve essere dato soprattutto dal consiglio di amministrazione. Un’azienda non funziona con i politici, funziona con le persone che hanno le competenze per farla funzionare”.

Perché allora Eolo Alberti? Solo perché è un politico? “Non sono in grado di risponderle, ma quello che mi preoccupa è che con il senno di poi la scelta (di nominare Alberti, ndr.) sta creando dei problemi soprattutto al consiglio di amministrazione dell’Ente ospedaliero cantonale che si trova a lavorare con sei membri su sette, in un periodo difficile per la sanità ticinese. Credo che in futuro bisognerà interrogarsi meglio sulle nomine decise”.

State quindi facendo autocritica? “Nella vita non si è esenti dagli errori, quando si cresce, quando si diventa grandi si può sbagliare. L’importante è riconoscere quelli che sono anche eventualmente i propri errori e fare autocritica e guardare al futuro. Credo che questo sia l’aspetto più importante: quando un movimento cresce, come succede con un’azienda che si sviluppa, acquisisce tante persone e queste persone possono seguire o non seguire quello che succede all’interno del proprio gruppo. Quindi quello che dobbiamo comunicare e fare è mettere al centro il bene del Paese e non gli interessi personali”.

È tuttavia “difficile dire che siamo pentiti” (della nomina, ndr.), prosegue Frapolli, “in quel momento probabilmente è stata una decisione presa senza determinati fattori, ma considerato che quando succedono casi di questo tipo bisogna intervenire in modo celere. L’abbiamo detto: se nei confronti di Alberti verranno confermati determinati capi di accusa agiremo di conseguenza”.

A proposito del sistema di nomine, oggi sul Mattino della domenica si legge che la Lega era nata anche per contrastare la “cadregopoli tipica della partitocrazia”. Siete stati coerenti con quello che scrivete? “Non ero partecipe in quella scelta: in questo momento, visto che la faccia per la Lega la sto mettendo io le dico che anche con il gruppo con il quale stiamo conducendo il futuro del movimento vogliamo che ci sia chiarezza più totale su determinate cose: ci chineremo su tutti gli aspetti che saranno necessari per poter fare nomine, pendere decisioni o altro valutando in profondità quelli che sono aspetta che magari un domani potrebbero crearci dei problemi. Cercheremo di prendere decisioni migliori”.

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Il Quotidiano 25.08.2024, 19:00

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