Non si fermerà l’inchiesta sul fatto di sangue avvenuto lo scorso 26 gennaio in un rustico a Lodrino, ma tutto porta verso una probabile archiviazione. È del resto già accaduto in anni recenti, con un paio di altri delitti che non hanno avuto un’elaborazione in un’aula penale perché l’autore si è tolto la vita: in particolare si chiuse nel febbraio 2022 con un decreto d’abbandono l’indagine sulla duplice morte di una donna e il suo nuovo compagno, freddati il 17 maggio 2020 in un’osteria a Giubiasco dal marito, un ex agente di polizia, che si suicidò.
“Gli accertamenti sulla dinamica dell’accaduto proseguono”, si legge nella nota odierna di Polizia cantonale e Ministero Pubblico, che dà notizia della morte in ospedale del 27enne che si era sparato un colpo alla testa dopo aver accoltellato a morte la 21enne rumena. In ospedale è rimasto in stato vegetativo sino al decesso annunciato oggi. Da nostre informazioni non ci sono elementi, allo stato attuale degli accertamenti, che indicano interventi esterni nell’omicidio-tentato suicidio compiutosi nel rustico dove la giovane dell’hinterland milanese si era recata per un incontro a pagamento.
Dal profilo d’inchiesta andranno condotti gli esami di medicina legale, con l’autopsia della vittima e il relativo referto alla titolare dell’indagine, la procuratrice pubblica Chiara Buzzi. L’indagine continua anche per quanto riguarda i rilievi tecnico-scientifici, i verbali e gli interrogatori che completeranno il rapporto di polizia destinato alla magistrata inquirente.
Ma, come detto, la pista dell’omicidio-suicidio senza intervento di terze persone è quella battuta. E segnato pare anche l’esito: l’archiviazione.