In ambito sanitario - fra gli attori principali in Ticino - c’è l’Ente ospedaliero cantonale (EOC) che si è guardato allo specchio attraverso uno studio - “Impatto economico dell’EOC”- commissionato al BAK, il centro di ricerche basilese. La fotografia che ne esce dimostra l’importanza e l’impatto, anche dal punto di vista economico, della sua presenza sul territorio ticinese. Mentre il futuro parla la lingua della ricerca.

Sanità è ricchezza
Il Quotidiano 19.06.2024, 19:00
“È interessante vedere come ogni franco investito generi circa 40 centesimi di valore aggiunto supplementare che, si potrebbe dire, non verrebbero generati se l’EOC non portasse avanti le proprie attività”, spiega il ricercatore Rafael Scacchi.
Dal canto suo il direttore dell’EOC, Glauco Martinetti, sottolinea che: “Siamo oggi, nell’ambito ambulatoriale, con il costo più basso a livello svizzero. E per quanto riguarda il costo di degenza, ci collochiamo nella parte inferiore a livello nazionale”. Tutto questo con un impatto sul territorio misurabile e importante. “Sapere che, come Ente ospedaliero, oltre ai nostri 6’500 impieghi, occupiamo ancora altri quasi 2’000 posti di lavoro in altri settori economici (e quindi rappresentiamo quasi il 3% dell’occupazione del Cantone Ticino), credo che sia un dato molto significativo. Il secondo dato significativo è che questo rappresenta una massa salariale che rappresenta il 4,5% a livello cantonale”.
Il futuro parla di ricerca. E qui si dovrà fare meglio e di più. “Le prospettive penso siano buone, nel senso che c’è una forte collaborazione tra le varie entità attive nella ricerca in questo Cantone, e stiamo lavorando per incrementare ulteriormente. Certamente non ci confiniamo a questo Cantone, ma collaboriamo strettamente con le altre realtà a livello nazionale; abbiamo forti collaborazioni, che stiamo cercando di incrementare (con buone prospettive di successo), con il Politecnico federale di Zurigo (ETH) e altri istituti affiliati, con le altre università e anche a livello internazionale”, spiega Alessandro Ceschi, capo Area Formazione medica e ricerca dell’EOC.
Ma anche con le migliori collaborazioni, senza soldi non si va da nessuna parte. Guardando al sistema di finanziamento, l’EOC oggi riesce a mettere in campo 11 milioni di franchi all’anno. Oltre ai privati entra in gioco la mano pubblica, ma per ora in Ticino no. Mancano all’appello il Cantone e la Confederazione. “Alla fine di questo sforzo, che viene chiesto, potrebbe beneficiarne il Cantone stesso. Penso si sia dimostrato negli ultimi anni che questo è un ambito strategico: l’ambito della biomedicina e di tutto ciò che è connesso in termini di ricerca di base, di ricerca clinica, di industrie e start up che possono nascere... Penso che sia un settore strategico, nel quale il Ticino si è ben posizionato. Adesso la sfida dei prossimi anni sarà continuare a rimanere a questo livello e possibilmente anche a fare meglio”, sottolinea Ceschi.

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