Sono passati quasi 20 anni dalla tragedia che in Svizzera cambiò per sempre l’approccio in materia di animali domestici. Il primo dicembre del 2005 a Oberglatt, nel canton Zurigo, tre giovani pitbull sfuggirono al controllo del padrone, attaccarono e uccisero un bambino di 6 anni. La politica si mosse velocemente: introdusse il microchip obbligatorio, una banca dati per cani con comportamenti aggressivi e vietò l’importazione dei pitbull. Nel 2008 arrivarono i corsi obbligatori e due anni più tardi si introdussero le liste dei cani pericolosi, che a Zurigo vengono addirittura proibiti. Nel 2017, però, le regole cambiano nuovamente: l’obbligo dei corsi viene limitato solo a chi acquista una delle 30 razze considerate a rischio.
Un ente unico per coordinare e gestire gli interventi di soccorso
In Ticino è praticamente imminente (non ci sono sostanziali oppositori e il Gran Consiglio dovrebbe dunque dare il via libera nel corso della prossima sessione, che inizierà lunedì) una nuova legge sulla protezione animali. La novità principale è la creazione di un ente cantonale di coordinamento, “dotato di una centrale operativa attiva 24 ore su 24, presidiato da personale specializzato e formato anche per affrontare situazioni di emergenza e di vario genere legati appunto agli animali”, così ha spiegato a SEIDISERA la deputata UDC Lara Filippini, firmataria del rapporto della Commissione Sanità e sicurezza sociale (che di fatto ha dato il via libera alla legge). Un ente che non andrà però a sostituire le varie società di protezione animali: le diverse realtà si coordineranno.
La tassa sui cani aumenterà di circa 25 franchi
“Questo adeguamento trova la sua giustificazione nel fatto che circa l’80% della spesa per il soccorso e la gestione degli animali riguarda principalmente i cani”, spiega Filippini. “L’aspetto innovativo è che la tassa sarà vincolata al finanziamento dell’Ente cantonale di soccorso animali secondo un principio di solidarietà territoriale, ma soprattutto non graverà sulle finanze cantonali”.
La reintroduzione dei corsi obbligatori per i proprietari di cani
Il presidente dell’Associazione ticinese istruttori cinofili, Roberto Mossi, precisa: “La proposta è di introdurre l’obbligatorietà di un corso teorico pre-acquisto, quindi occorrerà informarsi prima di acquistare un cane”. Sarà invece facoltativo ”fare un esame che dimostri la docilità del cane. A livello svizzero stiamo lavorando per l’obbligatorietà di tutti e due i corsi, in realtà”.
“La prevenzione è meglio della repressione”
Le liste dei cani potenzialmente pericolosi, con la nuova legge, non si toccano. A Roberto Mossi, che ricopre anche la carica di presidente della Società dei veterinari svizzeri, viene chiesta un’opinione sulla reale utilità di questa catalogazione. “Fondamentalmente saremmo contrari alle liste perché le riteniamo discriminatorie. L’idea sarebbe di armonizzare tutto a livello svizzero e di eliminare le liste a favore di una maggiore informazione e di un test di docilità”, spiega. “Io credo che con una buona educazione, una buona informazione e una buona prevenzione si ottengano sicuramente dei risultati maggiori che non con la repressione o con dei regolamenti troppo stretti”, conclude Mossi.







