Ticino e Grigioni

In Valposchiavo gli allevatori abbandonano i pascoli a causa del lupo

Carlo Mengozzi denuncia una perdita di patrimonio culturale e di biodiversità - E sul grande predatore: “Bisogna intervenire più radicalmente nella regolamentazione”

  • Un'ora fa
  • 6 minuti fa
06:31

Grigioni sera

Grigioni sera 11.09.2025, 19:00

  • Ti-Press
Di: Grigioni sera-Barbusca/FCi 

Il lupo fa sempre più paura in Valposchiavo, le pecore spariscono dagli alpeggi e sono sempre di più gli allevatori che decidono di abbandonare i pascoli. Sul territorio di Scuol si è appena formato il tredicesimo branco di lupi, denominato Sinestra, ed è composto da due genitori e almeno cinque cuccioli.

Gli alpeggi sul lato sinistro della valle, dalla Forcola di Livigno fino alla Val Trevisina sono riservati da tempo immemore alle pecore, ma da un paio d’anni la situazione è cambiata, come spiega Carlo Mengotti, presidente del Caseificio Valposchiavo. “Prima le pecore circolavano d’estate libere e stavano benissimo. Ora non ce ne sono più”.

Anche quando ci sono i cani da protezione e le recinzioni, a volte fermare gli attacchi è impossibile. “In quella zona non si può praticare dei pascoli protetti, perché il terreno viene coltivato troppo estensivamente”, prosegue Mengotti che racconta che la gran parte degli agricoltori affermano che dovranno smettere.

Secondo il presidente del Caseificio Valposchiavo, l’abbandono dei pascoli porterà alla perdita di un patrimonio culturale materiale e immateriale, fatto di antichi saperi e di tradizioni. Come pure di luoghi e di prodotti tipici bio e a chilometro zero. Questo con conseguenze ben visibili anche per la biodiversità.

“Dove gli allevatori di capre e di pecore hanno lasciato il territorio, c’è un forte cambiamento della vegetazione. In due o tre anni l’erba cresce, poi arriveranno i cespugli”, indica Mengotti che esprime sconforto per questo cambiamento di vegetazione e per l’assenza di pecore in alta montagna.

Nei Grigioni, però, da tre anni c’è una strategia per la regolazione proattiva del lupo: “Però al momento non funziona ancora”, fa notare. “Chi decide deve intervenire molto più radicalmente nella regolazione”.

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