Erri De Luca in Ucraina c'è stato. Ha fatto viaggi - insieme con il suo amico Giacinto Fina, pensionato residente a San Giovanni in Persiceto - per portare alla popolazione colpita dalla guerra generatori e altri beni di necessità. Ne aveva fatti molti, di viaggi, anche durante la guerra nella ex Iugoslavia, trent'anni fa. In un'intervista a SeiDiSera racconta le differenze tra questi due conflitti.
"Kiev non è la Sarajevo di 30 anni fa. Sarajevo subì allora il più lungo assedio del 1900 mentre l'Europa intorno prosperava illesa. La disintegrazione della Federazione iugoslava non disturbava il resto del continente. L'invasione russa del territorio ucraino invece ha immediatamente scatenato una reazione di sostegno, allergica al ritorno della guerra in Europa", spiega De Luca.
E sulla pace dice: "Le guerre finiscono tutte e quindi finirà anche questa. La pace sarà un effetto naturale dell'estinzione delle ragioni della guerra o delle energie per poterla proseguire", prosegue. "La pace sarà l'effetto secondario e collaterale dell'interruzione del conflitto; non c'è una pace che si svolge prima che il campo di battaglia abbia giocato le sue ultime carte", conclude.