Ticino e Grigioni

La Bottega rinata dalle ceneri dell’alluvione

A oltre un anno dalla tragedia, in Lavizzara il negozietto di Prato Sornico è ormai una realtà consolidata, anche grazie alla cassa automatica e all’apertura 24 ore su 24: “Un’esplosione di lavoro ed emozioni”

  • 5 settembre, 05:55
  • 5 settembre, 12:39
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La rinascita della Botega da la Lavizzara

RSI Info 05.09.2025, 09:07

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Di: Dario Lanfranconi 

“Dovevamo aprire il 4 di luglio, ma era ovviamente impossibile”. Le parole sono di Astrid Lorenzetti Richina, presidente della cooperativa La Botega da la Lavizzara. La scorsa estate erano infatti previste la riapertura e il rilancio del negozietto di Prato Sornico, ma qualche giorno prima della data prevista è accaduto l’impensabile, con la devastante alluvione che ha colpito in particolar modo la Val Bavona e la Lavizzara.

“Eravamo tutti nella catastrofe, non c’era internet, non c’era la corrente, non c’erano i ponti… non abbiamo però mollato e, grazie anche all’aiuto di molti, con il parziale ritorno alla normalità e il ripristino di internet il 18 di luglio siamo riusciti a riaprire” dice ancora Astrid.

E a oltre un anno di distanza la scommessa sembra essere stata vincente. “In inverno abbiamo fatto quello che avremmo dovuto fare in estate e ora siamo soddisfatti. Questa è quindi in realtà la prima vera e propria stagione, i turisti sono tornati ed è stata un’esplosione di lavoro ed emozioni”.

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L'insegna esterna della Botega

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L’idea della cassa automatica e la filosofia locale

Astrid l’idea del negozietto l’ha avuta già quasi 20 anni fa e, negli anni, è stato aperto o dato in gerenza a periodi alterni finché proprio all’ultima gerente è venuta l’idea della cooperativa. Idea poi ripresa da Astrid, Laura e Tanya, le tre socie fondatrici.

E se il modello d’impresa è certamente una delle novità, quella con il maggior impatto concreto è l’installazione di una cassa automatica, che permette alla piccola bottega di restare aperta 7 giorni su 7, 24 ore su 24, uno dei segreti del successo. “L’idea l’abbiamo presa da una realtà simile già attiva a Intragna, nelle Centovalli. La nostra cassa era un distributore automatico dei biglietti del treno ed è poi stata aggiornata e adattata per il nostro utilizzo”. Un’idea quindi replicabile anche in altre regioni di montagna? “Sì – risponde Astrid –, ma non bisogna pensare che non ci sia lavoro dietro, anzi il negozio va sempre rifornito e gli scaffali riempiti. Quindi l’impegno del personale non è sicuramente inferiore, ma d’altra parte si ottiene un volume di apertura decisamente maggiore rispetto al negozio tradizionale, e in una realtà come la nostra questo fa la differenza”.

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L'interno del negozietto di Prato Sornico

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I prezzi proposti sono comparabili con i grandi magazzini, e la Botega da la Lavizzara punta anche molto sui prodotti locali, una filosofia applicata dai prodotti confezionati alla frutta e la verdura e – va da sé, visto dove ci troviamo – anche sui prodotti freschi come carne, salumi e ovviamente i formaggi. “Abbiamo anche articoli artigianali prodotti qui in valle e, anche nell’alimentare ci teniamo molto ad avere prodotti della zona: la nostra politica è quella di dare precedenza ai prodotti della Lavizzara, se non esistono allarghiamo a tutta la Vallemaggia e poi al Ticino” conclude Astrid Lorenzetti Richina.

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