Per l’ufficio del sostegno sociale e dell’inserimento il caso di Michele Antonio Varano era un caso qualunque. Lo afferma alla RSI il responsabile Renato Scheurer, che spiega che il 63enne calabrese - in carcere a Genova con l’accusa di contrabbando internazionale di sigarette - ha presentato tutti i documenti necessari per attestare il suo stato di indigenza.
“La fedina penale non si antepone al fabbisogno: Varano, domiciliato in Ticino, ha dimostrato di necessitare di un sostegno economico per raggiungere il minimo vitale”, spiega Scheurer, che sottolinea come i controlli sulla situazione penale di un richiedente l’assistenza sociale non sono di competenza del suo ufficio.
Varano, conosciuto in Ticino per essere stato coinvolto nell'inchiesta "Montecristo" sulla cosidetta "mafia delle sigarette", dal 2010 ha ricevuto aiuti sociali per diverse decine di migliaia di franchi e dallo scorso anno aveva anche iniziato a percepire l’AVS.
Dopo il suo arresto, le prestazioni nei suoi confronti sono state immediatamente sospese. Nei prossimi giorni verrà interrogato dal giudice delle istanze preliminare che confermerà o meno la sua incarcerazione. È inoltre previsto l'interrogatorio da parte del pubblico ministero che dovrebbe anche firmare a breve la richiesta di rinvio a giudizio.
Red.MMCSI
L'intervista completa a Renato Scheurer
Interpellato dalla RSI, l'avvocato di Varano Vittorio Pendini ha dichiarato: “Non vi posso ancora dire se lo ha fatto per ammettere gli addebiti o se solo per chiarire la sua posizione; lo sapremo dopo l'interrogatorio del pm”.
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