Ticino e Grigioni

La truffa prende il volo

Un 57enne italiano avrebbe sottratto oltre 4,5 milioni. Per attirare clienti millantò anche, nel 2020, l’imminente gestione dell’aeroporto di Agno

  • 28 febbraio, 18:30
  • 28 febbraio, 22:41

Sulle ali della truffa

Il Quotidiano 28.02.2024, 19:00

  • Archivio Tipress
Di: Francesco Lepori

Quando la finanza sembra mettere le ali. Così si potrebbe raccontare la mesta parabola del gestore patrimoniale che presto comparirà in Tribunale. A un cliente spiegò infatti che stava ormai per acquisire la gestione – per la quale aveva effettivamente concorso – dell’aeroporto di Agno. Era inoltre in procinto di comprare lo scalo di Pisticci, in Provincia di Matera. Roba da jet set… Come il rilancio del San Bernardino, di cui pure si diceva partecipe.

Il tutto per convincerlo ad affidargli i propri risparmi, da investire sul mercato internazionale dell’oro. Ambito nel quale il 57enne italiano residente a Paradiso, difeso da Massimiliano Parli, si professava esperto, con conoscenze ad alti livelli.

Nel 2020 il malcapitato gli consegnò 900’000 franchi. E fu solo una della decina di persone che, tra la fine del 2019 e il giorno dell’arresto (nel gennaio del 2023), avrebbe truffato. A danno degli investitori – provenienti soprattutto dalla vicina Penisola – sarebbe riuscito a rastrellare oltre 4 milioni e 500’000 franchi. Soldi poi usati, in gran parte, a fini personali o per coprire le spese della sua società.

L’elenco dei raggiri addebitatigli comprende anche un presunto progetto umanitario per la realizzazione di 20 ospedali nei Paesi in via di sviluppo, con cui incassò 20’000 franchi. Senza dimenticare un credito Covid da mezzo milione, ottenuto illecitamente gonfiando la propria cifra d’affari.

La scorsa settimana il 57enne (tuttora dietro le sbarre, in regime di espiazione anticipata) è stato rinviato a giudizio. Davanti alla Corte delle Assise Criminali, che sarà presieduta dal giudice Amos Pagnamenta, dovrà rispondere di truffa aggravata, amministrazione infedele aggravata, falsità in documenti e riciclaggio di denaro. La procuratrice pubblica Francesca Nicora chiederà una pena superiore ai cinque anni.

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