Gallery image - "Locali erotici", solo con autorizzazione
Questa la grossa novità: ogni "locale erotico" - postribolo, appartamento, salone o sauna che sia - deve avere un'autorizzazione. Ma andiamo con ordine.
"Questa è una conferenza stampa attesa e tocca un ambito molto sensibile e non compreso della nostra società: tanti non sanno che la prostituzione è legale. Ci si muove tra il giudizio morale e il dover accettare la realtà". Così ha esordito stamane a Bellinzona il consigliere di Stato Norman Gobbi alla presentazione del messaggio sulla revisione della Legge sull'esercizio della prostituzione (LProst).
La nuova normativa si è resa necessaria perché quella attuale - entrata in vigore in Ticino nel 2001 - non è più in grado di garantire una corretta gestione del fenomeno ed ha permesso il progressivo riemergere della prostituzione illegale e di un sottobosco malavitoso attirato dai lauti guadagni dello sfruttamento.
Questi i capisaldi della LProst: autorizzazione obbligatoria sia per le prostitute che per i "locali erotici" (non basta più la semplice notifica); forti responsabilità ai gestori dei locali; rafforzamento dell'autorità di controllo e della salute pubblica, maggior ordine e quiete e miglior protezione contro lo sfruttamento.
La Legge specifica i luoghi dove non è possibile esercitare la prostituzione: la strada, le zone residenziali (abitazione primaria e secondaria) e in prossimità di zone sensibili (scuole, ospedali, case per anziani, luoghi di culto, cimiteri ed edifici pubblici). La prostituzione è invece permessa nelle zone industriali, commerciali, artigianali e miste. Spetterà poi eventualmente ai Comuni indicare delle zone a luci rosse, come fatto per primo in Ticino da Castione.
Il testo passerà ora al vaglio del Gran Consiglio. “Prevedo una gestazione piuttosto lunga, almeno di un anno”, ha concluso Gobbi.
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L'intervista
Albertalli: “Non siamo stati interpellati”
“Anzitutto un plauso a Norman Gobbi, che ha portato alla luce questa bozza di Legge dimostrando di voler finalmente arrivare al dunque”, premette Ulisse Albertalli, il titolare dell’Oceano di Pazzallo. “Come gestore vedo però già sin d’ora dei problemi. Noi, che siamo al fronte, non siamo stati interpellati. Peccato, avremmo potuto anticiparli”, aggiunge. “Con la nuova Legge siamo tenuti a sapere se una prostituta ha uno sfruttatore, ma per noi è impossibile sapere cosa capita lontano dal nostro locale. Inoltre ben vengano i controlli, ma mi chiedo se sia giusto che la polizia possa entrare a qualsiasi ora in un locale in regola senza un mandato del Ministero pubblico. E la privacy?”.
La curiosità
Preservativo obbligatorio?
Una proposta che è stata vagliata, ma che non è entrata nel nuovo testo di Legge è quella dell’obbligo dell’utilizzo del preservativo. “Quando c’è un obbligo ci deve essere pure un controllo - ha spiegato Norman Gobbi - ma vedo male una verifica su una cosa del genere”.
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