La scuola ticinese è dunque in vacanza. Ed è tempo di bilanci, per esempio per le medie di Massagno che con altre cinque sedi negli ultimi due anni ha condotto la sperimentazione per il superamento dei livelli in matematica e tedesco. Com’è andata? L’esperienza è stata molto positiva, secondo docenti e allievi.
SEIDISERA ne ha parlato con Rosetta Poerio Cattaneo, docente di tedesco e direttrice della scuola media di Massagno. Sede che ha scelto il modello di co-docenza mista: “Si partiva, per esempio, con la classe intera e poi, a mano a mano che si andava avanti col programma, a seconda del momento o della difficoltà, si separavano i due gruppi. Quindi un docente prendeva una metà classe, l’altro l’altra metà e faceva dei lavori di approfondimento, di chiarimento e così via” ha spiegato alla RSI.

Scuola, primo bilancio sulla sperimentazione senza livelli
Il Quotidiano 18.06.2025, 19:00
Lo scopo della sperimentazione è rendere accessibile a ogni allievo gli argomenti di studio e offrire a chi ha una maggiore attitudine alla materia la possibilità di confrontarsi anche con situazioni più impegnative. Due obiettivi perseguiti con materiali che prima introducono le nozioni e poi propongono esercizi di crescente difficoltà.
Si è fatto anche uso di nuove strategie di lavoro, come quello dell’”isolotto”, con cui durante la lezione, se necessario, una parte di allievi viene seguita da uno dei docenti per consolidare l’argomento, mentre i compagni approfondiscono il tema.
Un’attività, questa, possibile grazie alla presenza di due docenti in aula, i quali forniscono un sostegno maggiore in classe, come testimonia un allievo: “Con due docenti diversi hai anche due visioni diverse, due modi di spiegare diversi”. Una situazione che aiuta, secondo il giovane: “Se magari un professore ti spiega un nuovo argomento e non lo capisci, c’è un altro professore in grado di fartelo capire meglio”.
La co-docenza arricchisce anche i professori, come rileva Laura Neri, insegnante di matematica: “Collaborare con un gruppo di colleghi permette di crescere. Si imparano anche strategie in aula attraverso l’osservazione del collega. Oltre a poter insegnare ai nostri allievi, impariamo delle modalità. Quindi è un arricchimento molto importante”.
Non da ultimo, l’abolizione del sistema a livelli sgrava gli allievi dall’ansia. “Abbiamo visto volti più sereni, sia tra gli allievi che tra i genitori” afferma Neri, spiegando che non si è più confrontati con l’accesso all’uno o all’altro livello. “Questo ha permesso agli allievi di poter dare il massimo in base al potenziale di ciascuno”.
Nelle prossime settimane le autorità scolastiche stileranno un’analisi delle esperienze di sperimentazione.

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