Una panoramica aggiornata del corpo docente ticinese e del fabbisogno di insegnanti, con particolare attenzione alle medie e alle medie superiori, dovrebbe essere disponibile a breve, entro luglio. Dati elaborati dall’Osservatorio istituito dal DECS dopo il caso dei 13 abilitandi in italiano, formati ma per cui non c’è un posto in aula. Inoltre, un gruppo di lavoro è stato istituito per approfondire le modalità di formazione. È quanto emerso martedì a Bellinzona, dove la responsabile del Dipartimento dell’educazione Marina Carobbio e il coordinatore Emanuele Berger hanno fatto il punto sull’anno scolastico che giunge al termine con la conclusione delle lezioni mercoledì (si tornerà in aula il 1° settembre).
Si è parlato di disagio giovanile, di salute psichica e di salute digitale, valutando in particolare il divieto del cellulare alle elementari. Ma anche di sfide e opportunità legate all’intelligenza artificiale, della necessità di promuovere la lettura in cui – secondo la recente indagine PISA – un 15enne ticinese su cinque ha difficoltà di comprensione. Infine, di due cantieri importanti, uno in preparazione e uno che arriva alla conclusione.
La scuola media si avvia a introdurre l’insegnamento del tedesco in prima media dal 2026-2027, come deciso due anni fa dal Gran Consiglio. Erano tre i modelli di applicazione possibili, ha ricordato Berger, e in sede consultiva nessuno ha prevalso chiaramente. Il Consiglio di Stato ha quindi optato per l’introduzione di due ore nella griglia oraria, in sostituzione di una di francese (recuperata in seconda) e riorganizzandone una di istruzione religiosa facoltativa, in accordo con le Chiese. Servirà, in organico, una ventina di docenti in più.
È giunta invece alla fine la sperimentazione biennale del superamento dei corsi A e B (livelli) in matematica e tedesco. Secondo Berger, “lo svolgimento è stato positivo e ha già permesso di cogliere alcuni spunti interessanti, ad esempio la codocenza e la collaborazione tra docenti”. Raccolti gli ultimi elementi, la valutazione dell’esperienza sfocerà in un rapporto in cui verranno formulate raccomandazioni specifiche al Governo. Un messaggio dovrebbe seguire entro la fine del 2025.