Samuel Iembo, promotore e membro del comitato studentesco d’organizzazione delle giornate di autogestione alla Scuola cantonale di commercio a Bellinzona svoltesi a metà marzo, ha spiegato in un messaggio e-mail inviato martedì sera via mail che la proiezione di “A Serbian film”, non era un evento imprevisto ma una scelta mirata, rimarcando che chi ha condannato la pellicola non l'ha neppure vista.
Un ex allievo, Muhamet Gubetini aveva infatti stigmatizzato in mattinata la proiezione del lungometraggio, mentre il direttore dell’istituto scolastico, Adriano Agustoni, ha ribadito alla RSI di essere all’oscuro di tutto. Dal canto suo, lo studente della SCC spiega che il film meritava di esser proposto, essendo stato contestualizzato adeguatamente, spiegandone i contenuti e invitando a lasciare la sala minorenni e persone sensibili.
Iembo si dice stupito della presa di posizione di Gubetini, in virtù del fatto che non era in sala a vederlo, e stigmatizza i contenuti della lettera diffusa ai media.
Red. MM