Nei giorni scorsi a Laax, nei Grigioni, è stata lanciata la candidatura per l’iscrizione del patrimonio alimentare alpino nel registro delle buone pratiche di salvaguardia del Patrimonio immateriale dell’UNESCO. Si tratta di un importante traguardo per le comunità locali che puntano ad uno sviluppo sostenibile. Un lavoro che parte da lontano e che coinvolge nazioni, enti e associazioni di tutto l’arco alpino.
Il pane che ha permesso di salvaguardare i giganteschi alberi di pera pala in val Venosta, la Chutney di prugne, che a Stanz, in Austria - paese delle distillerie - ha innovato la filiera. Il salame al vino sforzato della Valtellina: questi sono solo alcuni dei prodotti che compongono il “Paniere delle Alpi” realizzato dalla comunità Argealp per celebrare il patrimonio alimentare alpino.
La Svizzera in questo paniere è presente con 3 prodotti: la torta di noci grigionese, l’olio di colza di San Gallo ed infine i biscotti Crèfli ticinesi. I prodotti sono stati selezionati con attenzione alle filiere produttive locali, alle specie autoctone e al patrimonio di conoscenze e pratiche tradizionali trasmesso da generazioni. Un patrimonio alimentari fatto di rispetto per la tradizione, creatività e innovazione.