Un uomo è stato condannato a 4 anni di carcere giovedì mattina a Lugano per aver abusato sessualmente della figliastra 12enne. Con lui è stata condannata anche la moglie, per averlo coperto. È stato quindi confermato integralmente l’atto d’accusa della procura. La pena per la donna è di un anno e mezzo di carcere sospeso; il suo legale ha detto che valuterà se ricorrere contro questa decisione. Hanno invece già annunciato l’appello i difensori dell’uomo, che era stato arrestato una prima volta nel dicembre del 2020.
In questo processo tutto si è deciso sulla base della credibilità dell’una, la vittima, e degli altri, la coppia di genitori. La Corte ha creduto alla giovane, che a fatica aveva dichiarato di essere stata prima baciata, e poi abusata sessualmente dal patrigno quando aveva 12 anni.
Accanto ai reati di natura sessuale, ci sono state coazione per aver minacciato la figliastra di gravi ripercussioni se avesse raccontato l’accaduto alla madre, la violazione del dovere di assistenza e anche la sottrazione di minorenne. Tutti reati, questi ultimi, di cui – secondo la Corte – si è macchiata anche la moglie. La donna non ha creduto alla figlia, l’ha costretta a non parlare (per salvaguardare la sua situazione famigliare) e in correità con il marito ha cercato di allontanarla dalla Svizzera nonostante vivesse già in una famiglia affidataria su decisione dell’autorità di protezione.

Abusi sulla figliastra, coppia a processo
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Coppia a processo
Il Quotidiano 19.02.2025, 19:00






