Ticino e Grigioni

Preoccupano bilancio familiare e clima

Sondaggio elettorale RSI #Ticino23 - I timori legati a inflazione, costi della cassa malati e salari in cima al barometro con le apprensioni ambientali

  • 1 marzo 2023, 15:38
  • 14 settembre 2023, 23:29
Le principali preoccupazioni dei ticinesi

Le principali preoccupazioni dei ticinesi

  • RSi
Di: Diem

Le sempre crescenti difficoltà a far quadrare il bilancio familiare e le questioni legate all'ambiente sono nettamente in cima alla classifica delle preoccupazioni dei ticinesi in questo periodo. Il barometro delle apprensioni della popolazione emerge dal primo sondaggio svolto dalla RSI in vista delle elezioni cantonali del prossimo 2 aprile. Alla popolazione è stato chiesto di esprimersi su alcuni temi d'attualità e di indicare quali siano le proprie principali preoccupazioni in questo momento. Il rilevamento si è svolto tra l'8 e il 24 febbraio. Considerato un campione di 6'297 contatti, le persone intervistate sono state 1'667. Per il sondaggio è stato considerato un campione di 1'235 intervistati, 956 quelli che hanno soddisfatto i criteri per la proiezione. Il 42% ha dichiarato che non sa se andrà a votare o ha già deciso di non farlo, il 22% ha già deciso di votare ma non ha deciso cosa (tutti i dettagli sul funzionamento del sondaggio e delle proiezioni cliccando qui).

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I temi che impattano sull'equilibrio delle finanze domestiche (andamento economico, lavoro e salari, inflazione, costi della sanità e della cassa malati) e le apprensioni per il futuro dei giovani dominano la classifica ticinese, superando nettamente altre preoccupazioni ritenute invece prioritarie (secondo ricerche analoghe) a livello nazionale. Oltre San Gottardo, con l'ambiente, nelle prime posizioni figurano i temi dell'AVS/previdenza per la vecchiaia, dell'energia e delle relazioni con l'Europa. Al sud (dove la situazione occupazionale e salariale è ben diversa) emergono altre priorità.

La popolazione ticinese appare invece relativamente poco preoccupata dallo stato delle finanze pubbliche che, spesso, invece monopolizzano il dibattito politico. Vengono citate dal 4,2% degli interpellati. Prima vengono le apprensioni legate alla guerra, agli aiuti sociali, al traffico, ai frontalieri. Tutte questioni che in Ticino sono ritenute fonti di preoccupazione più della politica, dell'immigrazione e di un eventuale terremoto.

Le risposte attese dalla politica

La richiesta di risposte concrete da parte della politica, va di pari passo con i timori legati ai vari argomenti. Poco meno del 75% dei ticinesi nutre la speranza che vi possano essere interventi migliorativi concreti. Soprattutto per quanto riguarda le questioni ambientali (compresi cambiamenti climatico e traffico), il lavoro e l'occupazione, lo sviluppo economico, i costi della cassa malati, scuola e formazione eccetera. Oltre il 22% dei cittadini non ha invece particolari aspettative, o perché non sa indicare i settori in cui la politica dovrebbe fornire risposte (18,6%) o perché dichiaratamente disilluso dalla politica (4%). Il restante 3,1% invece non ha richieste da avanzare.

La politica si occupa poco del futuro dei giovani

Altra questione sulla quale i ticinesi si aspettano risposte concrete dalle istituzioni cantonali è quella dei giovani. Dal sondaggio è infatti anche emerso che nella popolazione c'è un diffuso convincimento che la politica non si occupi abbastanza delle giovani generazioni. La metà degli elettori ne è certa. L'altra metà si divide invece tra chi ritiene che le istituzioni facciano a sufficienza (49,80%) e chi non sa esprimersi (17,6%).

Il primo canale informativo sulla politica resta la TV

I partiti e i candidati investono massicciamente nelle campagne elettorali tramite santini, cartelloni e presenza online. Ma sono forme di comunicazione che, stando alle risposte degli elettori ticinesi, hanno scarso impatto nella formazione dell'opinione politica e influenzano poco al momento di decidere per chi votare. Ad essere determinanti sono due canali: in primo luogo la TV e poi i giornali.

TV e giornali sono infatti gli unici media citati da oltre la metà delle persone e distanziano notevolmente anche la radio, internet e le reti social. La comunicazione dei partiti è nella parte bassa della classifica, dietro ai consigli elettorali degli amici, ma davanti all'influenza familiare.

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